La questione dei tirocinanti ritorna in voga. Come per ogni campagna elettorale il bacino dei 4.400 con l’aggiunta dei 1986 ministeriali diventa nuovamente terreno di discussione e di proposte da salvatori della patria. Consigli comunali aperti, assemblee provinciali, singoli consiglieri che prospettano la stabilizzazione, con un passaggio intermedio di rinnovo del contratto di tirocinio. Come se i tirocinanti avessero un vero e proprio contratto. Il punto è proprio questo, i politici nostrani non sanno neanche che tipo di inquadramento hanno queste persone negli enti.
Se non lo sanno è bene spiegare che gli ex mobilità in deroga percepiscono un indennità da tirocinio di 700 euro con pagamento bimestrale, tradotto 1400 euro ogni due mesi, che poi diventano tre per via della burocrazia regionale. Senza alcuna garanzia, senza contributi, senza ferie e possibilità di malattia. Donne e uomini che tengono in piedi i nostri enti, fanno tutto quello che non dovrebbero fare, ma per coscienza verso la propria comunità si mettono a disposizione degli stessi. I comuni, che sanno molto bene la loro condizione, sono capaci solo di fare finte promesse, invece di chiedere definitivamente un tavolo di confronto tra il governo e la regione. Niente, solo chiacchiere, promesse di stabilizzazione, che sono pura utopia in una galassia degli enti locali praticamente nella maggior parte in dissesto e pre dissesto.
Ed è così che sistematicamente ritornano le parole durante la campagna elettorale per accaparrarsi qualche voto. Così come hanno fatto Occhiuto e Cannizzaro che nella scorso campagna elettorale, al montare della protesta giusta dei tirocinanti, tirarono fuori dal cilindro un bando per i ministeriali (1986 persone) e un aumento di 200 euro per i tis (4400 persone).
Peccato che da settembre scorso, c’è voluta la fine di luglio per vedere l’inizio del concorso per i ministeriali, concorso che da che doveva essere riservato ai soli tirocinanti, ha visto la partecipazione di molte altre persone proveniente da più parti del paese, e cosa ancora più grave al momento vede l’esclusione, dopo le prove a quiz svoltesi negli scorsi giorni, della maggior parte dei tirocinanti.
Praticamente, io ti lavoro una vita nell’ente, in questo caso ministeri MIC, MIUR E GIUSTIZIA, mi sostituisco al dipendente pubblico, tappo le falle della pubblica amministrazione, mi metto a disposizione della comunità, poi per incanto arriva un bando per la contrattualizzazione, che con il passare del tempo però si rivela una ghigliottina per gli stessi tirocinanti. Come si suol dire curnuti e mazziati.
Oggi ritornano tutti alla carica sulla problematica, omettendo quanto sta succedendo ai ministeriali e lo sfruttamento costante dei tis. Cannizzaro e Occhiuto dovrebbero vergognarsi per l’illusione data a migliaia di persone, ma è anche vero che forse dovremmo cominciare a vergognarci anche noi popolo, che ancora diamo fiducia a questa gentaglia. Speriamo che la storia dia ragione ai tirocinanti, nel frattempo assistiamo sempre più schifati a questa campagna elettorale ipocrita.
Lettera firmata