Gentile dr. Carchidi, buongiorno.
Come tutte le mattine ho letto i suoi articoli; e mi sono imbattuto sul filone cosentino di Mafia Capitale. Su uno dei protagonisti del posto di lavoro avuto per familismo e nepotismo posso dare un paio di informazioni io.
Si tratta di Francesca Ferrari: la Ferrari non è una ragazza qualsiasi, ma è figlia di persone che sono imparentate con Oliverio: più precisamente si tratta di sua madre, la Signora Maria Pia Pino, che è originaria di Castelsilano e pare sia cugina di Gerardo Mario Oliverio.
Invece, il padre della fortunata ragazza si chiama Gianfranco Ferrari ed è stato mio collega alla Biblioteca Civica, dove fu chiamato da suo padre per diritto di feudo di famiglia: il padre proveniente da Altilia e nullafacente trovò ricovero nei locali della Biblioteca e vi si sistemò anche come dipendente, servendo come un tappetino la Chiesa cosentina e i gerarchi della Democrazia Cristiana.
I congiunti di Francesca sono persone che contano, in particolare i due potenti erano due fratelli sacerdoti, uno dei quali Luigi Lamanna, quelli che hanno fondato la chiesa di Rende attigua al parco Robinson; i due sacerdoti in questione erano i due fratelli della nonna paterna di Francesca Ferrari.
Insomma, l’intera stirpe della famiglia Ferrari-Lamanna-Pino ha fatto fortuna grazie alla Democrazia Cristiana, poi quando stava per cambiare aria i Ferrari si sono affiliati al Partito Socialista dell’ex sindaco di Cosenza Pino Iacino: pure lui molto legato ad Oliverio.
Fu Iacino che favorì la Signora Maria Pino (la madre di Francesca) e sua cognata Anna Maria Ferrari (assurta a dirigente del Comune di Cosenza), tramite la famigerata Legge 285 dei fine anni ’70, che regalò il posto di lavoro a molti raccomandati: e infatti la Signora Pino prima fu mandata a lavorare alla Biblioteca Civica, gomito a gomito con suo marito, e poi dopo una decina di anni passò al comune di Cosenza.
Ecco un filone delle famiglie raccomandate di Cosenza, clericali e democristiane fino a quando imperò la balena Bianca e poi comuniste (con decenza parlando) col culo degli altri. Con la stima di sempre,
Lettera firmata