Lettere a Iacchite’: “Hanno chiuso la strada più bella della Sila!”

Caro Direttore,

in questi momenti “di fuoco” è davvero difficile scriverti, sia per gli
incendi che attanagliano la nostra regione ma soprattutto per il fuoco
doloso che ha portato via tre nostri concittadini in difficoltà. Ma
voglio raccontarti lo stesso questa avventura che ho vissuto questa
estate non ancora terminata. E l’ho fatto perché si sappia con ancora
più forza che chi ci amministra, fondamentalmente poi decide delle
nostre vite.

Dopo aver percorso quasi quindici chilometri, partendo da Moccone, per
far vedere l’Etna e tutto lo Ionio ai miei amici americani dal monte
più alto della Sila, Botte Donato, sono dovuto tornare indietro a causa
della strada interrotta come la vedi in foto.

Quando poi il giorno successivo andiamo a Lorica, rimango senza parole
quando ho letto uno striscione che diceva RIAPRITE QUESTA STRADA, 
ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO giustamente mi sono unito idealmente. In più le
firme erano di Bud Spencer e Terence Hill. Almeno ci siamo fatti una
risata nella situazione tragicomica in cui ci siamo imbattuti.
Ma chi e perché l’ha chiusa senza nemmeno mettere un cartello, un
avviso? E se cartello stradale vogliamo chiamare la T ordinaria, siamo
messi proprio male.

Alla locale Pro-Loco poi ci hanno informato che il sindaco del comune di
Pedace, che ora è stato anche incorporato nel nuovo dei Casali del
Manco, ha fatto questa ordinanza anche in malo modo per proteggere gli 
interessi privati del gruppo Barbieri, che mi risulta essere ancora 
imbrigliato in sequestri e arresti per mafia.

Ma come si permettono questi signori di chiudere la strada più bella 
della Sila? Facciamo un appello a chi di competenza per rimettere le
cose al proprio posto e fare fruire di nuovo il panorama ai tanti
turisti che ho sentito lamentarsi della cosa.

Lettera firmata