Lettere a Iacchite’: “Cosenza, la Biblioteca Civica e il suo direttore-fantasma”

Caro Carchidi,

pensavamo che Cosenza avesse toccato il fondo, invece è vero, come si suol dire, che “al fondo non vi è mai fine”.

Ci riferiamo alle recenti vicende che stanno interessando la Biblioteca Civica di Cosenza, antica istituzione culturale della città, di cui hanno appena chiuso un’ala – il 2 agosto scorso – perché il Comune non ha pagato i canoni d’affitto al demanio.

Non vogliamo soffermarci ancora sul fatto che proprio nell’ala alla quale sono stati apposti i sigilli si trovano dei tesori inestimabili, lo hanno già fatto altri e lei lo ha prontamente pubblicato, ci preme, invece, porre delle domande.

Partiamo dalla considerazione che non eravamo a conoscenza che una parte dei locali dalla Biblioteca appartenessero al demanio e che per questo si deve pagare un canone. Ma il dubbio che ci arrovella la mente è il seguente: se il demanio è arrivato al punto di chiudere l’ala della Biblioteca avrà, immagino, nei mesi precedenti chiesto ripetutamente le somme dovute all’amministrazione comunale.

Ci meraviglia e costerna il silenzio e l’indifferenza sulla questione da parte dei dipendenti e soprattutto da parte del direttore della Biblioteca, infatti la notizia ha colto tutti i cittadini di sorpresa.

Cosa ha fatto il direttore per arginare il problema? Nulla, visto l’epilogo, cioè non ha esercitato le sue funzioni, esattamente come ha fatto quando i suoi dipendenti hanno protestato a lungo per la mancanza degli stipendi. Mai li ha affiancati, e ora, da quando è scoppiato il caso dei sigilli, chi ha sentito una sua parola?

A dire il vero, chi la conosce? La Biblioteca, fra tutte le sue disgrazie, può vantare di avere un direttore fantasma, che non è approdato lì perché ha vinto un regolare concorso, ma occupa (o meglio scalda la sedia a distanza) un posto perché nominata da chi in questo momento, triste, rappresenta la città, ovvero il sindaco, responsabile di quanto avvenuto perché non ha fatto nulla per evitarlo. Perché pagare uno stipendio a chi non fa il suo dovere?

Tanti cittadini sono arrabbiati per la chiusura della Biblioteca, per i fantasmi che la gestiscono, per chi ha il progetto scellerato di farla morire e favorire gli interessi di qualcuno. Già ci avevano provato quando la Provincia era presieduta dall’attuale sindaco della città dei Bruzi, ora ci si riprova per favorire il solito cerchio magico.

Infatti, perché altrimenti si sarebbe arrivati a questo punto? Ma davvero possiamo pensare che il Comune è così povero da non poter pagare i canoni o non poter acquistare i locali? Con tutto quello che si spende all’anno in CULTURA cittadina, dai bocs alle altre camarille, la chiusura della Civica non può non essere un’azione ben voluta dai soliti noti, che di cultura non sanno che farsene, ma i progetti per rimpinguarsi le tasche sanno farseli.

Lettera firmata