Gentile direttore,
ieri scorrendo le pagine di Fb mi è capitato di vedere una penosa intervista al direttore (sembra uno scherzo, ma è la realtà) del cosiddetto museo dei Bocs art, tale Maurizio Orrico. Un artistucolo da quattro soldi, scopiazzatore di Folon, ignorante, senza nessun titolo di studio, vi prego di guardare e ascoltare l’intervista pubblicata sulla sua pagina Fb senza ritegno e pudore, in un italiano abbastanza incerto.
Sono rimasto interdetto quando l’inquadratura della telecamera filmava la sua penosa opera (da ascoltare la spiegazione fornita durante l’intervista, da piangere…), come se fosse un’esposizione dedicata a se stesso. Ma com’è possibile che ciò accada?
Senza nessun organismo di controllo, senza neanche la parvenza di un concorso, un arrogante e ignorante viene nominato dall’oggi al domani direttore di un museo e nessuno osa parlare. La sua opera (si fa per dire) presente al museo, è frutto di una performance scimmiottata da Hermann Nitsch. Uccisioni di animali viste e riviste nel mondo dell’arte. Non ha considerato che Nitsch impiega più di un anno per creare una performance, forma personalmente gli attori. Il punto di partenza della sua arte è sempre stato il teatro, sul finire degli anni ’50 teorizza il “Teatro delle orge e dei misteri”, ripristina il valore del sacrificio, elemento centrale della liturgia cristiana.
Maurizio Orrico con una semplice uccisione di un maiale, cosa che da noi non sconvolge nessuno, crede di essere un artista. Non sa neanche scopiazzare. Un artista – sedicente artista – non può fare il direttore di un museo, è evidente il conflitto d’interessi. A furia di convincersi di essere un artista, ha finito per credere di essere anche un intellettuale. Povera Cosenza, altro che Accademia Cosentina.
Lettera firmata