“Alla fine i migliori sono rimasti fuori ed i peggiori si sfideranno al ballottaggio”. Non è una mia considerazione ma è una frase che si sente dire a Paola durante questa giornata post elezioni per commentare la sfida tra Perrotta e Ferrari.
Le previsioni erano queste ma la frase riportata fa capire che forse a Paola c’era chi si aspettava un segnale o una svolta. Niente da fare: Paola anche in questa occasione ha dimostrato di non vedere cambiamenti possibili e così non ha premiato nessuno di quei tre candidati che non ha visto all’opera alla guida della città. Per dirla con Moretti: continuiamo così facciamoci del male.
Ora si parte per il ballottaggio del 25 giugno, saranno due settimane ancora al veleno o sarà tutto in agrodolce?
A giudicare dai primi commenti letti sulla stampa amica (cliente) di Roberto Perrotta, la mega coalizione capeggiata dall’uomo di Incarnato e Nicola Adamo, quello della consulenza Sorical da 5000€ mensile, si sente già vincitrice.
Il sindaco uscente Ferrari con il suo vice Lapo-Sbano lancia dagli schermi di Raitre messaggi d’amore agli sconfitti.
Due personaggi due coalizioni che si sfideranno all’ultimo inciucio, perché dietro la saccenteria della stampa perrottiana si cela la preoccupazione che qualche inciucio si possa davvero verificare. Ed allora il ruolo più delicato tocca a Falbo e Limardi: saper resistere alle lusinghe o accettare inciuci per far crollare l’ammiraglia perrottiana? Chiunque dei due vinca, la città perderà.
Lettera firmata