Locri, avvocato ucciso. Lo zio confessa: “Dissidi di vicinato”

Antonio Sgrò ha confessato di avere ucciso il nipote, l’avvocato penalista Francesco Filippone. La tragedia familiare si è consumata a Locri, nel primo pomeriggio e la cittadina reggina è ancora sotto shock per quanto è accaduto.

All’origine del gesto vi sarebbero stati dissidi che andavano avanti da tempo legati a questioni di vicinato. Zio e nipote, infatti, vivevano sullo stesso pianerottolo – nel palazzo davanti al quale è stato commesso l’omicidio – ed avevano un ingresso esterno in comune da cui si accede poi a tre appartamenti.

Oggi, al culmine dell’ennesima lite, Sgrò ha preso la pistola ed ha sparato almeno sei-sette colpi calibro 7.65 contro il nipote.

L’Amministrazione comunale di Locri, “turbata dal dramma che ha colpito le famiglie del giovane Francesco Filippone e tutta la comunità”, ha reso noto che “la sfilata dei carri allegorici e lo spettacolo degli artisti di strada previsti per la festa di Carnevale sabato 25 febbraio, sono stati annullati”. “L’Amministrazione Comunale – è scritto in una nota – si stringe al dolore delle famiglie e invita ad un momento di riflessione e preghiera”.