LONGOBUCCO E IL “RICATTO” DEL GENERALE (TROMBATO)
Il generale (trombato) Graziano non ha avuto i consiglieri supplenti alla Regione, tanto lui la vergogna non sa neanche dove sta di casa… ma può “consolarsi” con la presidenza del Consiglio comunale di Longobucco.
Ebbene sì, alla fine, il sindaco piangente Pirillo ha dovuto rispettare i patti sottoscritti in campagna elettorale, appena qualche mese fa, per come ampiamente riportato da Iacchite’ http://www.iacchite.blog/longobucco-continua-il-mercato-delle-vacche-tra-il-generale-graziano-e-il-sindaco-pirillo/
Con una popolazione di appena 2.600 residenti e 13 consiglieri (11 fra 4 anni) anche il comune di Longobucco ha ora il suo Presidente del Consiglio comunale. Sabato scorso, di buon mattino, infatti Pirillo ha imposto una modifica dello Statuto comunale, senza nessun preventivo confronto con l’opposizione, ma soprattutto senza dialogo con i partiti, movimenti e sindacati locali. Una vera e propria forzatura, portata avanti per rispondere ai diktat del generale (trombato) Graziano: non mi hai dato l’assessore concordato e mi devi compensare con la presidenza del Consiglio comunale, anche se non prevista dal vigente Statuto comunale. I patti si rispettano, soprattutto con un generale!
Un mercato delle vacche che purtroppo coinvolge le istituzioni e la dignità di tutti i longobucchesi, ma il sindaco doveva pur salvaguardare gli equilibri clientelari della traballante maggioranza che lo sostiene. Inutile ogni richiamo a una revisione organica dello strumento statutario, nel suo complesso.
Da un lato si adotta, per la prima volta, l’Addizionale Irpef comunale e dall’altro si moltiplicano incarichi e prebende. Al presidente del Consiglio spetterà, infatti, un’adeguata indennità e dovranno essere assicurate adeguate strutture, per l’espletamento delle funzioni attribuitegli. Un ulteriore sperpero di risorse, proprio in questo periodo di pressante crisi economica.
Fra l’altro il sindaco, con un’altra modifica statutaria, si riserva anche la facoltà (ma già si conoscono nomi e cognomi) di conferire deleghe a cittadini esterni all’assise municipale. Eppure, ci sono già 4 assessori + 3 consiglieri delegati. Praticamente un poltronificio a perdere.
Dopo la nota vicenda di don Pompeo, il dr. Pirillo sembra aver imboccato ormai la via dello scontro a oltranza. Addirittura, pochi giorni fa ha rigettato la richiesta di convocazione del Consiglio comunale avanzata dall’opposizione. Naturalmente i 4 consiglieri di minoranza hanno immediatamente interessato il Prefetto. E pensare che Pirillo aveva aperto le celebrazioni del 4 Novembre, ripetendo più volte la parola “shalom”.
Per il presidente designato, non si conoscono nome e cognome, ma secondo fondate indiscrezioni dovrebbe trattarsi di un sorvegliante ambientale di Calabria Verde che bivacca costantemente in piazza. Così vanno le cose a Longobucco, feudo del Generale dell’Unione dei Corrotti (Udc)…