Maladepurazione a Diamante, il “sistema” Don Magorno sempre più imbarazzante

Don Magorno garantisce impunità per tutti e premia chi gli è fedele

Chi è con LUI può dormire sonni tranquilli, Don Magorno garantisce impunità. Ma bisogna essergli fedeli nei secoli. L’ha dimostrato nel processo alla sua amata assessora Francesca Amoroso, portatrice di 450 voti alle ultime elezioni, facendola assolvere nonostante le intercettazioni parlassero chiaro per il suo coinvolgimento nel concedere false invalidità.

Don Magorno, forte della sua carica nel Copasir riesce ancora in un modo o nell’altro a coprire chi gli sta vicino e prima o poi qualcuno scoprirà come fa, quali sono le sue amicizie, quali le sue imbattibili coperture che gli consentono di tenere alla larga Gratteri. Bruni e ogni magistrato che indaga su di lui. Addirittura anche se il suo nome appare nelle carte dell’inchiesta e non poteva essere altrimenti. Comprese le coperture di tutti i media di regime che non hanno “osato” scrivere che nella matassa c’è ovviamente non solo il suo zampino ma anche la sua regia, per giunta neanche occulta.

Anche il costruttore Lombardo, inserito all’ultima ora nella sua lista, ma trombato ferocemente dal suo stesso elettorato, è stato subito premiato da Don Magorno che l’ha promosso consigliere scelto nel suo staff  in materia urbanistica. Ed  appartiene proprio a lui la ditta per la quale lavorava il povero operaio a Buonvicino. Con annesso silenzio stampa (di regime) sul nome dell’impresa e del titolare che non ha rispettato le leggi sulla prevenzione. Al sindaco sceriffo queste cose non riguardano e si è limitato a fare un ipocrita comunicato sulla morte dell’operaio.

E stia tranquillo anche il capo ufficio tecnico Tiziano Torrano, coinvolto nell’inchiesta Archimede, che anche per lui le cose si metteranno per il verso giusto. Troverà un escamotage anche per il capo ufficio tecnico, anche se per il momento è stato sostituito da un altro. Intanto si beccherà 2668 euro, per un incarico sulla ristrutturazione del vecchio lungomare, grazie ad una vecchia determina, che burocraticamente e guarda caso è uscita sull’Albo Pretorio proprio ieri. Quei soldi saranno un anticipo per l’avvocato…

E’ chiaro che Torrano, così come De Summa, capo della ditta che gestiva il depuratore in regime di assoluto monopolio, non devono assolutamente dire niente sui loro rapporti con il sindaco. Il sindaco non sapeva niente dei traffici che avvenivano nella depurazione. Non sapeva niente del cassone posto all’interno dell’area che occultava i fanghi del depuratore di Buonvicino, non sapeva niente delle pompe che De Summa usava per riempire le vasche dell’acquedotto a secco nell’estate scorsa, e non sapeva niente degli accordi che De Summa prendeva con il funzionario dell’Arpacal Fullone per dire che quello che usciva dalla condotta sottomarina proprio di fronte al depuratore ed a soli cento metri dalle spiagge attrezzate era acqua da bere piuttosto che inquinata. Il mare deve essere pulito per decreto sindacale e guai a chi dice il contrario, e chi lo fa finisce in tribunale per aver danneggiato l’immagine del suo paese. Farà lo stesso con De Summa, Ritondale e Torrano? Con le loro azioni, questi tre personaggi non hanno rovinato l’immagine del paese?