Malandrini e pentiti, la replica della signora Abbruzzese

Abbiamo da pochi minuti ricevuto una mail e una telefonata da parte della signora Abbruzzese, moglie di Celestino, che invoca un legittimo e  giusto diritto di replica.

La signora ci informa che in merito all’articolo da noi pubblicato col titolo di “Malandrini di giorno, pentiti di notte”, in cui riferiamo che il marito, insieme al nuovo pentito Marco Paura, fecero arrestare Amos Zicaro, per questioni di rivalità interna al clan, cantandoselo ara questura, non corrisponde al vero. Dice che dai verbali in loro possesso, quelli notificato al marito e al loro avvocato, nulla si evince, e nulla è scritto a riguardo di questa cantata.

Quello che noi abbiamo scritto, a modo nostro, sono le parole pronunciate dal dottor Bombardieri, titolare dell’inchiesta “Job center”, nella conferenza stampa dopo il blitz. Parole che riportiamo di nuovo giusto per fugare ogni dubbio: “Avevano una cassa comune, un’organizzazione verticistica e hanno perfino, in un’occasione denunciato un soggetto, Zicaro, alle forze di polizia per farlo arrestare, visto che stava acquistando troppa importanza. Quando Zicaro fu fermato,  gli Abbruzzese fecero una vera festa, con tanto di squilli di tromba, così come appare chiaro in un’intercettazione ambientale, a casa del Celestino”.

Queste le parole del dottor Bombardieri. Quello che possiamo fare, lo diciamo alla signora Abbruzzese, è chiedere scusa per il linguaggio usato, che ovviamente rettifichiamo, trasformando infame in delatore.