Malasanità a San Giovanni in Fiore. Dopo un mese nulla è cambiato

Dopo un mese… Nulla è cambiato!

E’ trascorso un mese dalla tragica scomparsa di Serafino Congi e relativamente al servizio di emergenza urgenza del nostro presidio ospedaliero, purtroppo, nulla è cambiato. La situazione rimane ad oggi la stessa del 4 gennaio scorso. Una grande e popolosa realtà di montagna come San Giovanni in Fiore ed il suo comprensorio hanno bisogno di un servizio di emergenza/urgenza e pronto soccorso efficienti e degni di questa delicata funzione. Dotato di medici, mezzi e strumentazione tecnologica adeguati a garantire soccorso tempestivo per tutelare la vita di chi vive lontano dagli ospedali Hub e Spoke.

Garantire un servizio di emergenza urgenza efficiente è un obbligo ed un imperativo.
Nessun argomento e/o motivazione può giustificare la grave situazione in cui versa il servizio di emergenza/urgenza nella nostra regione e le sue implicazioni drammatiche in particolare per le popolazioni delle aree montane ed interne di cui la triste e dolorosa vicenda di Serafino è solo una amara testimonianza.

Di fronte alla situazione preoccupante determinatasi è necessario ed urgente assumere misure straordinarie, facendo ricorso a provvedimenti amministrativi e legislativi finalizzati ad incentivare il reclutamento e la mobilità dei medici e del personale sanitario anche attraverso incentivi economici e di altro tipo; per dotare di ambulanze adeguate e del relativo personale il servizio; per la dotazione ed il potenziamento di strumentazione tecnologicamente avanzata ed innovativa.
Oggi la vera priorità è garantire la sicurezza ai cittadini di San Giovanni in Fiore come a tutti i calabresi.
Non servono parole ma fatti concreti.

Dopo la grande manifestazione silenziosa con la partecipazione di circa otto mila persone, era stato annunciato un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza.
Il Consiglio è stato convocato dopo oltre un mese, alle 9.15 del mattino del 7 febbraio prossimo,con altri argomenti all’ordine del giorno da affrontare prima della problematica della Sanità.
È evidente l’intento di scoraggiare la partecipazione della popolazione.
Una decisione incredibile frutto di un comportamento ed una tattica tesi ad assorbire il sentimento di preoccupazione e sdegno che pervade la comunità sangiovannese.
Un sentimento che avrebbe dovuto trovare una voce forte e determinata proprio nella amministrazione comunale.

La sindaca Succurro ha preferito, al contrario, continuare a rappresentare risultati positivi di potenziamento del nostro ospedale e dei servizi sanitari sul territorio anche dopo il recente incontro con il Direttore Generale dell’Asp, i cui risultati sono assolutamente insoddisfacenti come rilevato da molti partecipanti all’ incontro.
A tal proposito sono pienamente condivisibili le valutazioni espresse in un comunicato dal comitato “Si-La Salute Bene Comune” alle cui iniziative unitarie esprimiamo convinto sostegno perché vanno nella giusta direzione.

Sappiamo bene le difficoltà ed i problemi presenti da tempo nel nostro ospedale.
Tuttavia mai si era giunti alle preoccupanti condizioni di oggi.
Negli scorsi anni (2020) il nostro presidio ospedaliero, pur non navigando nell’oro, aveva 6 medici in medicina generale con 20 posti letto; 4 medici in chirurgia dove si effettuavano piccoli e medi interventi chirurgici; 6 medici in pronto soccorso e 4 medici che garantivano i turni al 118.

Alla medicina del territorio erano presenti 9 specialisti, come elencati la sera di venerdì 30 gennaio u.s., da un giovane nel corso della manifestazione svoltasi davanti al comune.
Il ‘comitato 18 gennaio’ invita i cittadini e tutte le forze organizzate e rappresentative (associazioni, chiesa, sindacati, partiti, comitati, movimenti, ecc.) ad unirsi su una piattaforma ed un obiettivo comune per:
GARANTIRE SUBITO UN SERVIZIO DI EMERGENZA/URGENZA E DI PRONTO SOCCORSO EFFICIENTE.
RIPRISTINARE E POTENZIARE I SERVIZI OSPEDALIERI E TERRITORIALI NECESSARI.
SAN GIOVANNI IN FIORE ED I COMUNI MONTANI HANNO DIRITTO ALLA TUTELA DELLA VITA.
Solo così si possono evitare altre tragedie come quella di Serafino Congi.
San Giovanni in Fiore
. . Comitato
” 18 Gennaio”