Ieri a San Giovanni in Fiore si è tenuta una iniziativa pubblica per presentare l’associazione “Siamo tutti Serafino… sotto il segno di Antigone”, voluta dai familiari di Serafino Congi, il giovane deceduto il 4 gennaio scorso dopo tre ore di attesa nel pronto soccorso dell’ ospedale di San Giovanni in Fiore. L’associazione si propone di prestare assistenza alle vittime di mala sanità. È stata una iniziativa molto partecipata e sentita, dove sono intervenuti i rappresentanti di molte associazioni presenti sul territorio.
Tutti gli interventi hanno avuto un filo comune: quello di criticare aspramente l’amministrazione Succurro per come si è posta difronte a questa vicenda, ricordando che solo quattro giorni prima della morte di Serafino, la sindaca Succurro aveva detto che all’ospedale di San Giovanni non mancava nulla e addirittura, come ha ricordato il consigliere comunale Barile, stava diventando un punto di riferimento per i tirocinanti neolaureati in medicina all’ Università della Calabria. Roba dell’ altro mondo! Questa gentaglia, dopo la morte di Serafino, non ha speso una sola parola di cordoglio nei confronti della moglie, delle bambine e della famiglia di Serafino Congi. Ovviamente, come da copione, non poteva mancare l’ intervento del solito soggetto, che, nel tentativo di difendere i suoi datori di lavoro, ha detto che la responsabilitá della malasanitá non è della politica e ha strappato sia pure per pochi secondi una risata amara a tutti i presenti.