Malasanità in Calabria. Ambulanze e medici per Salvini ma non per Serafino e Carlotta

Innanzitutto, caro Antonio Graziano, direttore generale dell’Asp di Cosenza, alias Strafalaria, invece che perdere tempo a provare ad arrampicarti sugli specchi dietro comunicati grotteschi e interviste di poco conto, comincia a dare risposte vere. Non ai giornalisti che ti fanno domande accomodanti, ma a Caterina Perri, che ancora oggi aspetta di sapere perché a Serafino – suo marito – è stata negata un’ambulanza per raggiungere in tempo l’ospedale di Cosenza.
O alla famiglia della piccola Carlotta, che ha visto arrivare il soccorso dopo due interminabili ore.
La tua difesa, caro dg, fa acqua da tutte le parti. Tu rispondi indignato alla lettera che parlava di ambulanze del 118 usate per i comizi di Salvini e compagnia cantante a Cosenza. Spieghi che tutto nasce da un Tavolo Tecnico convocato dalla Questura il 26 settembre, per la visita di Salvini, Conte e Abodi. Spieghi che “come sempre” in questi casi si impiegano mezzi di soccorso medicalizzati “aggiuntivi”, senza mai togliere nulla al territorio. E chiudi pure col pistolotto morale: gli articoli che criticano “demoralizzano gli operatori” e “minano la fiducia nelle istituzioni”.

Un capolavoro di paraculismo istituzionale.

La realtà, caro Graziano, è un’altra. Di quale territorio parli quando dici che nulla è stato tolto? Forse quello di San Giovanni in Fiore, dove nei weekend il medico del 118 continua a mancare?
O di quell’altro ospedale montano, dove per coprire un turno si fa la caccia al tesoro ogni santo sabato e domenica?
Non ci risulta, caro dg, che con la stessa rapidità con cui hai trovato una medicalizzata per accogliere Salvini, tu sia riuscito a garantire la presenza costante di un medico a San Giovanni in Fiore.
Neanche dopo la farsa zuccherata con volo elisoccorso incluso per pigliare per il culo tutti i Sangiovannesi, assieme alla sindaca Rosaria Succurro. 
Per il popolo niente. Per il politico colonizzato, addirittura mezzi e medici “sovèrchi”.
Non ti sfugga un dettaglio, Graziano: la partita Serafino e Carlotta è ancora aperta.
Non basta la solita liturgia burocratica per archiviare il dolore delle famiglie che hanno visto negato il diritto alla salute. Non bastano due pagine di comunicato per lavarti la coscienza. Perché la verità è che in Calabria per avere un medico serve la grazia di Dio. Ma quando arriva Salvini, ecco che magicamente si trovano mezzi, medici e risorse extra.