L’USB, insieme alle altre forze del comitato promotore della manifestazione nazionale del 1° giugno, ha organizzato una conferenza stampa a Viale Mazzini, di fronte alla sede RAI.
Abbiamo portato sotto la sede RAI le ragioni dell’opposizione sociale coerente con gli interessi dei lavoratori, dei pensionati, delle donne, dei giovani dei settori popolari e dei sinceri pacifisti schierati, ragioni quotidianamente distorte, criminalizzate e nascoste.
La manifestazione del 1° giugno è una manifestazione importante e necessaria, poiché si pone in antitesi con la deriva autoritaria e sempre più liberista avviata dai governi di centro sinistra, a cui tuttavia il governo Meloni, con i progetti di premierato e autonomia differenziata, ha impresso una velocizzazione tutta a favore dei fattori speculativi e delle grandi imprese.
Saranno in piazza anche i migranti, braccianti, operai, facchini, uomini e donne inseriti da sfruttati nel sistema produttivo che rivendicano regolarizzazione e pieni diritti.
La demagogia del Governo Meloni, con le mance dei bonus, le promesse di rilancio industriale, le presunte attenzioni verso i settori popolari, si scontra con una realtà dove i ricchi sono sempre più ricchi e lavoratori, pensionati sono sempre più poveri. Diventa sempre più difficile l’accesso alla sanità pubblica mentre un altro diritto essenziale , quello alla casa, continua ad essere negato. È un dato ormai assodato quello di salari e pensioni tra i più bassi d’Europa, grazie ai governi di centro sinistra e al patto Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, sono condannati a restare al palo, anche con il Governo Meloni, che li lascia falcidiare dall’inflazione e dalla speculazione di banche e delle aziende di energia e servizi.
Le stragi di Brandizzo, del cantiere Esselunga di Firenze, della centrale di Suviana, sono i momenti più evidenti e tragici della mattanza dei morti del lavoro che non accenna a fermarsi, per cui abbiamo chiesto l’introduzione del reato di omicidio sui luoghi di lavoro e lo stop alla deregolamentazione degli appalti.
A fare da cornice a questo contesto, ci sono le politiche di guerra del Governo Meloni, che oltre a causare massacri, con l’invio delle armi in Ucraina e il sostegno politico e militare ad Israele, sta determinando un trasferimento di risorse dalla spesa sociale al complesso militare e gli spazi democratici sempre minori per lavoratrici e lavoratori.
Sabato 1° giugno Manifestazione Nazionale a Roma, ore 14:00, Piazza Vittorio Emanuele
Unione Sindacale di Base