Mare sporco a Ricadi, l’opposizione chiede un Consiglio aperto

Il mare sporco che questa mattina, a Capo Vaticano, ha indignato turisti e residenti non ha lasciato indifferente il gruppo di opposizione in Consiglio comunale “Uniti per Ricadi”. I consiglieri Pasquale Mobrici, Giusi Schiariti, Teresa Rizzo e Agostino Pantano infatti tornano a chiedere al sindaco Nicola Tripodi e alla maggioranza convocazione di un Consiglio comunale aperto sulla gestione dei depuratori e sullo smaltimento dei fanghi. [Continua in basso]

«Il sindaco e l’assessore all’ambiente Locane – affermano dall’opposizione – vengano in Consiglio comunale a spiegare perché, a fronte di una spesa annuale di un milione di euro, i depuratori del Comune di Ricadi evidentemente non funzionano bene e sono stati commissariati dal presidente della Regione Calabria». Il riferimento è all’ordinanza del governatore Roberto Occhiuto con la quale 14 depuratori – 6 del Vibonese, tra cui appunto quello di Ricadi – sono stati posti sotto la gestione del Corap.

«Già con richiesta del 20 giugno 2022, trasmessa per conoscenza anche al prefetto – riferiscono Mobrici e i suoi -, abbiamo richiesto la convocazione urgente del Consiglio comunale, perché riteniamo che chi ha gestito e purtroppo gestisce così male gli impianti di depurazione ricadesi debba spiegare ai cittadini le ragioni del fallimento, a fronte di una spesa di oltre un milione di euro l’anno. La nostra richiesta è del 20 giugno, considerato che, ad oggi, nonostante l’obbligo di legge, non abbiamo ancora ricevuto la convocazione, invitiamo il sindaco a convocare con urgenza il Consiglio comunale nel quale assieme all’assessore all’ambiente Locane ed al responsabile area Calzona dovranno spiegare le ragioni del malfunzionamento».