Mario, basta con le bufale e con tutti questi viaggi a Roma

Qualcuno potrebbe dire: ma chi te lo fa fare, lascialo cuocere nel suo brodo. Non lo vedi che non ti sta mai a sentire, è una causa persa con lui. Tu ti affanni a dargli  buoni consigli, e lui, invece di dirti grazie e ascoltarti senza battere ciglio, continua imperterrito a dare retta a questo e quello.

Tutta gente che gli gira attorno solo perché intrallazza con lui. Personaggi che fanno gli amici in cambio di prebende e incarichi. E quando gli intrallazzi finiscono, si sa, ognunu ara casa sua e chi si è visto si è visto. Io no, non sono come loro, perché non ho interessi da difendere se non l’affetto che provo per lui.

Un sentimento che sento trascinerà anche me nella rovina, ma non mi importa, ho varcato tante volte le porte dell’oblio che l’idea di finirci di nuovo quasi non mi dispiace. Come fosse una rimpatriata. Restare con Mario in questo momento è per me un dovere, non per mostrare agli altri quanto sono bello e bravo, ma piuttosto per dire a me stesso che posso farcela (a convertire Mario), e per non avere dei rimpianti domani.

Avete ragione a dire così. Infatti se non fosse Mario, il personaggio in questione, da mo’ che l’avrei mollato. Ma ho promesso che non lo lascerò da solo, e per quanto lui possa insistere nel reiterare fatti e azioni che sistematicamente gli si ritorcono contro, io continuerò sempre a cercare  il modo e la maniera per convincerlo a non fare più cazzate. Che già ne abbiamo fatte abbastanza.

Ma dico io: stavamo andando bene, e che caxxo! Il comunicato dove dici che il Comune è parte lesa, andava benissimo. La scusa che non avevi risposto subito perché eri a Roma (a trovare il cuginetto) andava più che bene. Il fatto di dire: che ne potevo sapere io che questi sono mafiosi, non ce l’hanno mica scritto in fronte, era perfetto. Che dire poi dell’annuncio della costruzione di un nuovo stadio per sviare un po’? Geniale. Giocare sulla nostra ingenuità stava iniziando a dare i suoi frutti. La gente stava di nuovo cominciando ad abboccare. E tu che fai? Vai a rilasciare un “SI SI” al primo pincopallino che ti chiede una cosa senza analizzare le conseguenze?

Guarda Mario, io mi ci metto di nuovo a spiegare le cose, ma facciamo che almeno, da oggi in poi, evitiamo queste stronzate da quattro soldi.

Gira la voce sul web che il Comune, dopo la retata della DDA, si sia costituito parte civile contro i mafiosi imprenditori coinvolti e arrestati nell’operazione contro la ‘ndrangheta dell’altro giorno. Su tutti don Barbieri.

Pare che questa voce sia girata per via di un tuo “SI SI”, dato alla caxxo di cane ad una domanda che neanche hai sentito. Pare che qualcuno ti abbia chiesto: ma vi costituirete parte civile? E tu, per togliertelo di torno hai risposto con questo “SI SI”. Come a volergli dire: ma secondo te che pensi di essere un giornalista, a questa domanda ti posso rispondere no? Anche perché, quello di costituirsi parte civile nei processi contro la mafia, è quello che fanno tutti i sindaci onesti e perbene che loro malgrado si trovano impelagati in queste vicende. E noi (io e te) questa immagine di “perbene” ce l’avevamo già,  perché avevamo chiarito nel primo ed unico comunicato ufficiale diramato che il Comune, in questa storia di ‘ndrangheta, è parte lesa.

E’ chiaro che Mario in questo è vittima di un tranello. Chi ha riportato che il Comune si è costituito parte civile senza avere l’ufficialità ha commesso una evidente forzatura. Magari perché al soldo di qualche clan rivale che vuole aizzarci l’uno contro l’altro. Qualcuno convinto che se la voce arriva fin dentro le celle di Regina Coeli alle orecchie di don Barbieri, la guerra è sicura, e loro possono sguazzare.

Ma per fortuna ci sono qui io pronto a rettificare e correggere, in sostanza faccio quello che dovrebbero fare gli addetti stampa di Mario lautamente pagati.

Chiariamo (io e Mario)

1 – siamo tutti d’accordo che la risposta a questo tipo di domanda, fatta ad un sindaco all’ indomani di una retata dell’antimafia nella sua città, ovvero: si costituirà parte civile, in questi casi è sempre SI?

Ma non è detto che dopo ciò accada. Si dice Si per circostanza, per non passare per complici. Specie se lo sei. Come lo siamo io e Mario in questo caso. E’ chiaro che dobbiamo dire Si per forza, altrimenti che diciamo? Non possiamo certo dire che sono compari nostri e li dobbiamo salvaguardare perché siamo mafiosi anche noi. Quindi quel Si lascia il tempo che trova. Questo per chiarire con gli amici degli amici. Tranquilli: si fa solo “per dire”, ma non si pensano sul serio (e con don Barbieri abbiamo apparato).

2 – la costituzione di parte civile avviene quando si costituiscono le cosiddette parti all’interno di un processo. E qui siamo ancora ai “preliminari”. Dire mi costituirò parte civile, magari tra 4 o 5 anni ad inizio processo, è come dire se fra 5 anni sono ancora vivo, vuol dire che non sono morto. Certo, la parte lesa può esercitare durante la fase “istruttoria” determinati suoi diritti, ma siamo alle chiacchiere e ari tabaccheri i lignu. In questa fase non “incide” niente la parte lesa. Non esiste proceduralmente una parte civile in questa fase. Chiaro?

3 – vorrei pigliassimo (io e te Mario) l’abitudine, così come ce l’avevamo prima, di scrivere i comunicati solo in forma ufficiale, onde evitare divulgazioni del nostro pensiero per sentito dire, o per spunti tratti da commenti su FB. In questa fase così delicata per noi, la comunicazione è importante, non ti devi affidare al primo che passa. Chiaro Mario? Non te lo fare ripetere più. A questo ci tengo. Onde evitare sgradite e spiacevoli situazioni come questa che si è venuta a creare. Come se non avessimo già tante altre cose a cui pensare.

4 – Oramai lo hanno capito tutti che gli investigatori sono sulle nostre tracce, e dobbiamo essere più prudenti. Questo viavai a Roma dobbiamo stopparlo per un po’, genera troppi sospetti. E crea problemi. Ma come te le devo fare capire che così non va? Eppure quando vuoi a furbaria non ti manca. Lo sai che su questo sali e scendi da Roma i pettegolezzi iazzanu. Non mi fare andare oltre che se no poi la matassa si mmualica ancor di più. E poi Mario, basta con tutta questa spigliatezza. Dobbiamo volare bassi, dosare le parole, e tenere gli occhi aperti, siamo vulnerabili. Capito?

Da domani, magari, oltre allo stadio nuovo tiriamo fuori l’ovovia e qualcos’altro, e restiamo su questa linea fino a nuovo ordine, sempre se vogliamo restare alla larga da Poggioreale. Se poi pensi che fare il duro, lo spavaldo, sia la strada giusta continua così. Io più di dirti che ti seguirò nel bene e nel male non posso fare.

GdD