Mario Occhiuto campione di debiti al Senato. Santanchè seconda

Daniela e Mario, due nomi una sola garanzia: il fallimento. Per anni, entrambi, si sono autoproclamati, non senza il sostegno della solita marmaglia di questuanti, intrallazzoni, e canaglie varie, “imprenditori di successo”. E come tutti gli imprenditori di successo non si sono fatti mancare niente. Attici, ville, macchinoni, e ogni genere di lusso che fa tendenza. E quando le “entrate” dei loro affari non bastavano più a soddisfare l’ardente desiderio di “Dolce Vita”, la scelta è arrivata spontanea: buttarsi in politica. Un approdo sicuro che da sempre garantisce ai politici/prenditori che amano definirsi imprenditori, loschi e lucrosi affari.

Daniela e Mario degni rappresentanti dell’imprenditoria stracciona italiana che di suo non investe niente, che non si accolla i rischi d’impresa, ma che incassa dallo stato, grazie a complicità altolocate e corruzione a tutti i livelli, contributi, e sgravi fiscali a “fondo perduto” che sistematicamente si trasformano in beni di lusso ad uso privato. Parassiti della peggiore specie che amano vantarsi dei loro fasulli successi in pubblico, coperti dall’omertà di stato, salvo poi commettere ogni genere di schifezza, sempre a danno della collettività, pur di soddisfare le proprie voglie.

Mario e Daniela, due imprenditori che non hanno mai costruito nulla. L’unica cosa che sono riusciti a costruire è una montagna di debiti. Mario, già condannato per bancarotta fraudolenta: 18 società a lui riconducibili, tutte fallite che hanno prodotto un debito pari a 28 milioni di euro.

Daniela: il solito gioco delle società a “scatole cinesi” che hanno prodotto un debito pari a 8 milioni di euro. A farne le spese dipendenti, fornitori, azionisti, ma soprattutto le banche e lo stato. Il che la dice lunga sull’utilizzo del loro ruolo politico per ottenere dallo stato privilegi e scorciatoie burocratiche negate agli onesti, ma anche prestiti vantaggiosi senza alcuna garanzia dalle banche. Se sei un politico influente con conoscenze pesanti nessun direttore di banca ti negherà mai un prestito, anche se sei fallito e pieno di debiti. A fare l’imprenditore così sono tutti capaci: non investi un euro, con le banche hai prestiti illimitati, non paghi fornitori e dipendenti, non paghi le tasse, e se mai dovessero sorgere problemi c’è sempre l’amico al governo pronto a mettere una pezza. E li chiamano imprenditori!

Mario e Daniela uniti nella bancarotta e nei conti offshore. Altrimenti come spiegare la sparizione, dalle loro società, di una montagna di denaro? È vero che la bella vita costa, ma è anche vero che bisogna pensare alla pensione. Da qualche parte un “fondo pensione” milionario che li aspetta ci sarà di certo.  Non hanno mai lavorato onestamente e seriamente un solo giorno nella loro vita, e non possono certo rischiare di doverlo fare ara vecchiaia. E poco importa se arrivano indagini, condanne, e sequestri, tanto alla fine tutto si aggiusta come sempre. Basta solo far passare l’onda mediatica. E presto potranno ritornare a definirsi imprenditori di successo, e continuare a mentire come hanno sempre fatto, tanto il popolo, e si sa, non ha memoria. Un dato, però, dall’accostamento tra i due emerge chiaro: Mario, con 28 milioni di euro, resta campione di debiti al senato, e Daniela, dovrà accontentarsi, per il momento del secondo posto. Un primo posto, quello di Mario, più che meritato. A proposito di merito…