Massoneria, la faida continua: la cordata di Taroni passa all’atto di diffida e alla messa in mora

di Saverio Di Giorno

La faida interna della massoneria che tra i primi Iacchite’ ha iniziato a seguire si sta trasformando in una sorta di massonerialeaks. Un continuo fuoriuscire di documenti e ricorsi giudiziari che potrebbe avere come risultato quello di fare emergere carte interessanti anche per altri aspetti. Uno su tutti il giro di soldi che riguarda la Calabria, e ovviamente Vibo Valentia. Pare infatti che la cordata vicino a Leo Taroni (lo sconfitto) ha infatti compiuto atto di diffida e messa in mora. Sul dossier che Iacchite’ anticipava c’è addirittura un procedimento penale.

A quattro mesi dalla contestatissima elezione di Seminario, non si fermano le polemiche e si arriva in Tribunale. Alcuni massoni messinesi fanno un ricorso che viene accolto dal Tribunale di Roma (notizia del 18 luglio). Il Grande Oriente ha l’obbligo di consegnare le carte delle elezioni. Il caso riguarda i verbali della Commissione elettorale di attribuzione della cifra elettorale per ciascuna delle liste e della cifra elettorale relativa all’elezione di Seminario che saranno chiesti in corso di giudizio. Ma non è l’unica grana dei prossimi mesi. Voci interne, infatti, segnalano della volontà di altri ricorsi per espulsioni e di sollevare questioni rimaste sepolte.

Una su tutti è il contestato acquisto di un immobile a Vibo Valentia. Sui movimenti di denaro c’è una discrasia, un ammanco di alcune centinaia di migliaia di euro. Il dossier che lo anticipava pubblicato integralmente da Iacchite’ poneva le giuste domande. Infatti, emergono anche altre carte e fonti che confermano non solo quanto scritto, ma aggiungono la presenza di atto di diffida e messa in mora (una delle fonti è il nuovo canale telegram notizie massoniche). L’atto partirebbe da una cordata di “fratelli” vicini a Leo Taroni. Sulla questione c’è un procedimento penale.

Ma se quella segnalazione era corretta allora a maggior ragione si fanno insistenti le domande poste: dove sono andati a finire i soldi? Qual è il ruolo del Monte dei Paschi in queste transazioni? L’Espresso inquadrava anche nella casa di Cosenza dei prezzi anomali. Ci sono casi simili?  Le inchieste hanno dimostrato che Vibo Valentia è stata il cuore della massomafia, rappresentata secondo l’accusa, da figure chiave come l’avvocato Pittelli. La trasparenza dei fondi in un luogo come Vibo è centrale.