Mattarella premia la precarietà e affossa la Calabria (di Santo Gioffrè)

MATTARELLA PREMIA LA PRECARIETÀ E AFFOSSA LA CALABRIA

di Santo Gioffrè

Dal Presidente MATTARELLA c’è da aspettarsi di tutto. Persino che, dall’alto del suo Ufficio, errando, produca un atto che nulla ha a che fare con il recar bene alla Calabria. Perché, con quell’atto, Mattarella certifica e riconosce lo stato di perenne precarizzazione di questa Terra, già ridotta ad un bancomat da una cosca criminale a favore del Nord.

MATTARELLA, da custode della Costituzione, invece di dirci perché, a causa dei miliardari furti ventennali, la Calabria non ha più un sistema sanitario pubblico, che fa? Premia la sub-commissaria al Piano di Rientro, Iole Fantozzi, appartenente alla cerchia che gestisce il potere in Calabria senza remore di sorta, conosciuta per le scarse capacità manageriali nella direzione delle Aziende Ospedaliere, una per tutte, la Direzione del GOM di Reggio Calabria con la medaglia di bronzo al Merito della sanità pubblica perché (udite, udite!) “… si è distinta per aver reclutato medici cubani, contribuendo a garantire un’immediata risposta sanitaria alle esigenze della popolazione e limitando il fenomeno dei “medici gettonisti”, con conseguente contenimento della spesa sanitaria…”.

Udite, udite, il Presidente della Repubblica Italiana, MATTARELLA, che sta dove stette il grandioso Sandro PERTINI, sicuramente mal indirizzato, dice ai Calabresi, in sunto: dovete arrangiarsi e vivere nella perenne precarietà, perché, d’adesso in poi, per le vostre esigenze sanitarie, potrete contare solo sui valentissimi Medici Cubani. Medici, contrattualizzati come precari e per un tempo tassativamente limitato. Cioè, questo è il massimo che potete avere, non un piano strategico sanitario di lunga durata. Poi, quando dovranno andar via, chi vivrà vedrà.

Mattarella, e questo è il passaggio più inquietante, manda, attraverso quella motivazione, un altro messaggio, lo stesso gridato da chi, con poteri straordinari e assoluti, governa, da anni, la sanità regionale, AFFOSSANDOLA PER SEMPRE: per voi Calabresi, il contenimento della spesa sanitaria passa solo attraverso l’accettazione di uno stato di perenne minorità, differenziazione e squilibrio precario, con gravi deficit sociali e non perché avete avuto un percorso di legalità nella ricostruzione dei bilanci delle vostre Asp e nel risanamento dei vostri conti, colpendo chi ha rubato a man bassa. Precarietà che terrà per sempre la Calabria dentro il Piano di Rientro con conseguente blocco totale delle assunzioni, del turnover e la morte fisica e sociale.