Melissa. Parla la donna sopravvissuta al rogo dell’auto: “Grazie all’eroe che mi ha salvato”

In un post sul suo profilo Facebook Maria Cristina Rossi ricostruisce l’incidente nel quale è rimasta coinvolta nel pomeriggio di giovedì 19 agosto insieme a sua zia, Teresina Ierardi, purtroppo deceduta nel rogo divampato dopo l’impatto della loro auto con un muretto sulla strada provinciale 12. Anche Maria Cristina è rimasta ferita e tuttora si trova ricoverata nel reparto ortopedia dell’ospedale civile di Crotone ma deve la vita ad una coppia di amici che l’hanno estratta dall’auto in fiamme e che ora lei ringrazia.

Ecco il testo del post.

Scrivo dal reparto Ortopedia dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone. Ieri pomeriggio dopo le 14, prendo la mia twingo per andare al mare da San Nicola a Cirò Marina. Non è il mio solito orario postprandiale, normalmente mi riposo un po’ e parto intorno alle 15.30. Zia però è pronta, il cielo è coperto da qualche nuvola, mia sorella è già là e decido di partire. Dopo Melissa mi rendo conto che devo stare attenta perché rischio qualche sbandata. Nonostante questo preavviso del mio corpo, ad un certo punto, su un rettilineo, sbando. La macchina slitta un po’ sull’erba secca ma di fronte c’è un fatale piccolo muretto e vado a sbattere lì.

Sono lucida, vedo fumo e sento puzza di bruciato e cerco di pensare al da farsi. Urlo: Zia! Zia! Ma zia è accasciata verso di me priva di sensi, mi dimeno per uscire dalla macchina e mi accorgo che è impossibile perché la mia gamba destra è penzolante… Sul momento non vedo nessuno, urlo e mi dispero ma poi vedo che la macchina che mi precedeva viene a retromarcia, scende un uomo che non riconosco e che mi porta in salvo sul ciglio opposto della strada. Io nel frattempo urlo: Zia Zia, lui ci prova ma le fiamme incalzano e viene a dirmi: ‘mi spiace con lei non ce la faccio”. Si allontana a distanza di sicurezza, come faranno tutte le altre macchine che giungeranno dalla parte opposta, e nel frattempo lui e sua moglie hanno chiamato tutti i soccorsi.

Iniziano i minuti più drammatici della mia vita: vedo mia zia morire nel rogo della mia macchina mentre io sono inerme e al contempo in pericolo. È stato possibile portarmi solo di fronte alla macchina, ma se i soccorsi non si sbrigano non solo mi raggiungeranno il fumo e l’insopportabile calore, ma sono del tutto consapevole che rischio di soccombere come zia. La prima speranza, mentre sono già in una coltre di fumo nero, si incarna in un primo soccorritore che mi stende una coperta bagnata e mi irrora con una bottiglia d’acqua. Poi arriva il medico e la barella…

Solo allora, sento che una voce dice: “Maria Cristi’ va tutto bene, sono Aldo”. E solo allora riconosco il mio eroe, colui che mi ha salvato la vita: ALDO ALFIERI, a lui e a sua moglie la mia gratitudine e la mia riconoscenza perenne.