“Non c’è una Supercupola, ma massomafie alleate sì”
Lo storico. Logge segrete perfette per le latitanze Il Goi adesso faccia pulizia.
Intervista a Enzo Ciconte di Giampiero Calapà
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Siamo portati a pensare alla massoneria deviata come a un potere militare, invece è un intreccio perverso con le mafie e con i sistemi economici”. Enzo Ciconte, una vita nel Pci (deputato tra 1987 e 1992), storico delle mafie, non si stupisce di quanto sta emergendo dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro. “Le massonerie deviate cercano un rapporto privilegiato col potere economico, come primo obiettivo. E, spesso, gli interessi delle organizzazioni criminali convergono e si sovrappongono”.
Nel 2019 Rosy Bindi, allora presidente della commissione Antimafia, in un’intervista al Fatto fece riferimento al ruolo delle logge massoniche per la copertura della latitanza di Messina Denaro. E se la prese anche con il Grande oriente d’Italia, la massoneria ufficiale, che non voleva consegnare gli elenchi. Il Goi, per tutta risposta querelò Bindi e Fatto. Ieri il Goi ha sospeso il massone Tumbarello, il medico di base di Castelvetrano che ha permesso a Messina Denaro di curarsi sotto falso nome.
Credo che il Goi non possa proprio ritenersi più diffamato. Non c’è niente di meglio di logge riservate per coprire una latitanza, è chiaro che si tratta di logge deviate.
Quindi che cosa dovrebbe fare adesso il Goi?
Avviare una seria operazione interna per verificare nei propri elenchi se ci sono altri casi come Tamburello. Mi riesce difficile pensare che nel Trapanese quel medico sia l’unico massone deviato. La legge Spadolini consente di tenere riservati gli elenchi per questioni di privacy: mi sta bene ma la massoneria ufficiale ha ora una grande occasione per fare pulizia. Devono indagare e capire se ne hanno altri di soggetti simili. A Castelvetrano. In tutto il Trapanese. In Sicilia. In Lombardia…
Le indagini stanno portando in Calabria. Altri luoghi per la latitanza di Messina Denaro e rapporti con altre logge deviate…
Io non ho mai creduto all’esistenza di una Supercupola. Ma è chiaro che le mafie hanno rapporti tra loro, ce ne sono tracce a partire dall’Ottocento. Pensate poi al contrabbando delle sigarette che unì gli interessi di Cosa Nostra e ’ndrangheta e in cui era coinvolta anche la camorra. Anche Riina aveva rapporti documentati in Calabria.
E anche il rapporto con la massoneria, deviata ovviamente, accomuna le diverse mafie?
Sì, e crea legami e intrecci perversi. Perché in comune tutti questi soggetti hanno il retroterra economico. Forse quando smetteremo nel grande racconto collettivo di rappresentare la mafia come un fatto di violenza fisica e sangue riusciremo a capire meglio cosa sono diventate le mafie oggi. L’epoca degli omicidi eccellenti è finita, rimane la ricerca del potere attraverso la forza economica. Bisogna concentrarsi sul mondo economico per capire quanto la mafia sia cambiata davvero. Quanti imprenditori si rivolgono ai boss di oggi per ottenere “servizi”?
Chi lo dovrebbe fare questo lavoro?
I giornalisti, gli intellettuali, il movimento antimafia, i Comuni, le istituzioni, gli inquirenti. L’elenco è lungo.
Professore, ma la massoneria non deviata, quella ufficiale, diciamo anche “buona”, che scopo ha oggi? Di cosa si occupa? Attività filantropiche?
Si tratta di associazioni di potere, perfettamente legali, che svolgono una funzione di controllo e di condizionamento economico e politico. Anche nei paesi medio piccoli le logge possono avere una grande influenza: sono paragonabili alle lobby.
Abbiamo una lunga tradizione massonica che parte da Mazzini, quindi una massoneria nobile che ha fatto l’Italia. Dove è finita quel tipo di nobiltà massonica risorgimentale?
Facile. Sottoterra.