UN CONSIGLIO CONGIUNTO RENDE E COSENZA PER SCONGIURARE CHE LA METRO SI TRASFORMI NELL’ENNESIMA INCOMPIUTA.
La questione della metro leggera, pur essendo un tema di estrema attualità per l’intera area urbana infuoca, le pagine dei quotidiani dedicati alla cronaca politica cosentina, ma registra la totale assenza di prese di posizioni del sindaco di Rende che persevera nel consueto equilibrismo.
Della metro leggera si continua a discutere in ogni dove e da posizioni diverse si esprimono non solo le ragioni del si e le ragioni del no, ma pure si prendono in considerazioni criticità che risulterebbero ancora risolvibili pur nella fase di progettazione esecutiva.
Anche da Rende assistiamo alle prese di posizione tra il governo regionale ed il sindaco di Cosenza, che attestati su posizioni contrapposte in ordine al progetto ed alla realizzazione della metro, affrontano in un confronto a due una questione che dovrebbe interessare e risultare di estrema attualità anche per i rendesi, se non altro perché il tracciato della metro impegna Rende più ancora che Cosenza.
A Cosenza, è necessario riconoscerlo, il tema della metro ha avuto certamente un ruolo centrale nella campagna elettorale e probabilmente, più di ogni altra cosa, ha determinato la formazione degli schieramenti, connotati più che dalla appartenenza vera o presunta alla destra o alla sinistra, dall’appartenere alla schiera dei favorevoli o dei contrari alla sua realizzazione, spesso anche a prescindere dal resto.
Allo stesso modo è necessario prendere atto che le recenti amministrative a Cosenza si sono tradotte – almeno nella percezione della gran parte degli elettori – in una sorta di “referendum” tra quanti la metro la vogliono e quanti invece si oppongono, il tutto al di là delle appartenenze ideologiche, politiche e partitiche.
Il risultato elettorale ottenuto dal sindaco Occhiuto nella recente competizione elettorale conduce a due considerazioni piuttosto ovvie: la prima, è che i cosentini hanno dimostrato nelle urne di essere in gran parte contrari alla metro o comunque al progetto per come lo hanno conosciuto; la seconda, che il sindaco Occhiuto non potrà fare a meno a questo punto di andare fino in fondo e rispettare il forte mandato elettorale che, anche e soprattutto su questo, ha ricevuto dai suoi elettori.
Il sindaco di Cosenza, dunque, ha subito approfittato del successo elettorale ottenuto per enfatizzare la contrarietà dei cosentini al progetto e, soprattutto, per scegliere la questione della metro come il miglior “campo di battaglia” per giocare la partita dello scontro con il governo regionale che non si esaurisce certo nella diversa visione del sistema dei trasporti nell’area urbana.
Detto ciò, il fatto che il sindaco Occhiuto abbia eccepito vizi nell’iter procedurale ed abbia annunciato sequestri o comunque l’intenzione di frapporre ogni ostacolo alla realizzazione della metro, è questione della quale si farebbe assai bene a tener conto anche a Rende, annunciandosi piuttosto tortuoso e per nulla scontato che l’opera appaltata venga poi ad essere realizzata nei tempi previsti.
Da questo assunto è necessario prendere atto ed essere consapevoli anche a Rende, ovvero dello scenario che può delinearsi in un prossimo futuro sulla realizzazione della metro.
Il sindaco Manna anche sulla metro ricorre ai soliti esercizi di equilibrismo e per non scontentare nessuno (dentro e fuori la sua maggioranza), per non assumere la responsabilità di dover esprimere un punto di vista proprio, per non correre il rischio di essere sconfessato un minuto dopo, sceglie quando può di tacere e quando proprio non può di non rispondere.
Ancora nel consiglio comunale straordinario richiesto dalla minoranza consiliare – e che si è svolto il 17 giugno scorso con all’ordine del giorno: “Trasporti nell’area urbana. Dalla circolare veloce alla metro tranvia.” – il sindaco Manna ha schivato le domande che gli abbiamo rivolto.
Un dibattito che le maggioranze ed il sindaco hanno lasciato in larghissima parte alla iniziative delle minoranze che hanno sollevato e posto questioni, chiesto chiarimenti, manifestato perplessità non come esercizio di stile ma per rappresentare l’esigenza di informazione e le preoccupazioni dei rendesi, sia di quelli che la vogliono che di quelli che invece preferirebbero non averla.
Eppure la metro non riguarda solo Cosenza, non è solo materia di interesse per i cosentini, assai di più dovrebbe esserlo per i rendesi se è vero com’è vero che attraverserà il cuore della città (Roges, Commenda, Quattromiglia) e passerà davanti ai loro portoni, davanti alle loro vetrine, modificando la viabilità e l’urbanistica a Rende assai più di quanto questo non accadrà a Cosenza (dove la realizzazione sarebbe piuttosto decentrata interessando l’area del Viale Parco).
Dovrebbe essere chiaro, anche a Manna, che Rende non può restare ai margini di un dibattito che riguarda la metro leggera, non può restare indifferente alle questioni sollevate dal sindaco Occhiuto e alla sua volontà di opporsi alla realizzazione dell’opera, neppure può costringere Rende a rinunciare a pretendere un miglioramento del progetto nel tratto rendese (ancora possibile in fase esecutiva) e, dunque, rinunciare a risolvere le gravi criticità che hanno riscontrato e che lasciano perplessi i suoi stessi tecnici ed assessori.
Soprattutto il sindaco Manna farebbe bene a chiedersi, cosa accadrebbe se aperti i cantieri dei lavori nel tratto rendese, per questioni procedurali sollevate dal sindaco di Cosenza o per atti amministravi e sequestri dallo posti in essere, venissero paralizzati o enormemente allungati i tempi di realizzazione e messa in esercizio dell’opera?
E’ dunque evidente che quello che ha intenzione di fare il sindaco di Cosenza, non è indifferente per Rende, per cui bene farebbe a tenerne conto anche il sindaco di Rende.
Per questo abbiamo chiesto al sindaco Manna, ed oggi estendiamo l’invito al sindaco Occhiuto, di farsi promotori di una seduta congiunta dei Consigli comunali di Rende e di Cosenza, per affrontare insieme ogni aspetto e scongiurare il rischio di trovarsi in pieno centro e magari per trent’anni l’ennesima incompiuta.
Massimiliano De Rose
Rende cambia Rende