Milano-Cosenza, un calvario targato “Flixbus”

Che bello, finalmente è venerdì, penso quando esco dal mio nuovo lavoro al Nord due ore prima, perché ho chiesto un permesso per poter ritornare a Cosenza dopo 40 giorni lontano dalla mia famiglia, dalle mie bambine.

Mi metto in macchina e imposto il navigatore per San Donato Milanese dove mi aspetta il bus (ex La Valle, ora Flixbus) per tornare a casa. Arrivo all’autostazione dopo mille peripezie perché per entrare a Milano c’è un caos, e già abbiamo un’ora di ritardo sulla tabella di marcia… comunque alle 19,00 partiamo.

Imbocchiamo l’autostrada e cominciano ad esserci code di traffico, ma si sa… di questi periodi sull’autostrada com’è, nel fine settimana poi ancora di più. Fermata Bologna: salgono i passeggeri. Ripartiamo. Poco dopo gli autisti molto gentilmente ci avvisano che c’è un guasto tecnico al mezzo e dobbiamo aspettare un altro autobus che viene da Reggio Emilia.

Intanto comincia a scatenarsi un malcontento generale: sull’autobus ci sono anziani, persone malate, minori e passeggeri che devono arrivare in Sicilia. Gli autisti cercano in tutti i modi di confortarci e di scusarsi a nome dell’azienda. Dopo quasi due ore arriva il nuovo autobus. Nuovo si fa per dire: un mezzo non proprio moderno, stretto, con impianto aria condizionata che o ti gela o di cuoce, senza presa per caricare il cellulare (ma su questo si può anche soprassedere) e decisamente più stretto. Comunque sia ripartiamo, ci appisoliamo un po’ tutti i passeggeri.

Alle prime luci del mattino dopo la sosta tecnica a Salerno, quando ormai sono proiettato a casa, sembra quasi di sentire gli odori familiari e la vocina della mia piccolina, a Battipaglia l’autista accosta in una piazzola di sosta… L’AUTOBUS HA UN GUASTO TECNICO. Quindi oltre a non essere nuovo il bus sostituto aveva anche qualcosa che non andava di più profondo, diremmo organico se si trattasse di una persona, e per fortuna che siamo arrivati a Battipaglia!!!!

Gli autisti, mortificati e sempre molto gentili, ci informano che arriverà il bus sostituto da Castrovillari, insomma non proprio dietro l’angolo e poi noi siamo sempre sulla piazzola di sosta dell’Autostrada! Giusto, giusto 2 ore e mezza di attesa… Adesso gli odori familiari che sentivo prima sembra che si siano dispersi nell’aria, quello che sento è solo l’amarezza per il tempo che ho perso, per il disagio che hanno vissuto anziani e bambini, per il fatto che stiamo scendendo al Sud. Penso al biglietto di andata dell’aereo che ho perso perché non mi hanno dato le ferie e che lunedì mattina presto sarò di nuovo in viaggio per ritornare al lavoro. Di nuovo da solo. Di nuovo lontano dai miei cari. Insomma noi del sud dobbiamo sempre essere fanalino di coda dell’Italia. Dimenticati da tutti.

Lettera firmata