“BELLA LA CALABRIA! SOLO CHE C’E’ BRUTTO TEMPO, NON ME L’ASPETTAVO !“. Così esclama la simpatica signora intervistata dal giornalista de l’Aria che tira su La 7 nel servizio inviato in onda, ieri 10 gennaio, per parlare della megapista di ghiaccio che da qualche giorno, ahinoi, ha chiuso i battenti alla Stazione FFSS di Milano centro. E tutto un susseguirsi di ironie, battute, incazzature mentre le immagini mostrano famigliole milanesi che pattinano allegramente e mangiano a sbafo allo stand gastronomico. Il giornalista intervista una turista straniera, le chiede: “da dove viene?”, “ da Israele”, risponde l’interessata, i giornalista incalza: “conosce la Calabria? “e quella sbigottita, come se le avessero chiesto di Marte, esclama: “NO! Non la conosco”. Un ‘altra turista svizzera resta sbalordita all’osservazione che la pista fosse finanziata dalla Regione Calabria.
Ma la perla delle perle, da non perdere assolutamente, che rimarrà negli anni della cattiva comunicazione è l’intervista telefonica al grande ex assessore Fausto Orsomarso. E’ un misto di grande esperto di comunicazione, di turismo, e di politica. Non ne ha azzeccata una, dicasi una. Inizia il suo sproloquio con un fare aggressivo e arrogante: “Ho sentito un sindaco ignorantello dire che non siamo famosi nel mondo per le piste di pattinaggio. MA CHE CAZZO C’ENTRA?” … In 10 secondi ha fatto svanire con l’effetto di un… peto l’eventuale (e molto presunto) effetto positivo della sponsorizzazione milanese, per l’ arroganza, la boria, e la volgarità del dire.
A questo punto il nostro grande Orsomarso, a cui va il titolo di novello Einstein, assume toni di autoesaltazione. Osa affermare in una botta di modestia: “IN 50 ANNI DI REGIONE MAI NESSUNO HA FATTO UN INVESTIMENTO COSI’ PREMIANTE E COSI’ INTELLIGENTE”. Una vera e propria botta di modestia, qualcuno gli spieghi che forse a nessuno è venuto in mente di fare una cazzata colossale come la sua, eppure di cazzate megagalattiche ne hanno fatto i suoi predecessori. Basta ricordare il megaspot di Muccino, ah, ma lì era già lui, il nostro Einstein, assessore al turismo…
Potremmo dire una cosa intelligente tira l’altra, una cazzata dopo l’altra. Ma certamente siamo noi limitati a non capire la grandezza del nostro Albert. A questo punto il nostro Einstein assume argomentazioni da cattedratico della comunicazione: “La pista di pattinaggio è uno strumento per promuovere il brand Calabria”. Poi di picchiata giù, ancora: “A Natale lei che fa? L’uovo di Pasqua?”. Il nostro eroe scende di brutto, siamo ai livelli di Massimo Catalano, voliamo basso, bassissimo. Si riprende e continua, sempre il nostro Einstein: “E’ un progetto complessivo di posizionamento (sic!). E conclude con il botto pirotecnico, da vero kamikaze, da suicida della politica: “La Calabria all’estero non la conosce nessuno. In Italia è conosciuta solo per fatti negativi“. E qui che dire, nella foga e nell’autoesaltazione si è castrato, si è tagliato gli zebedei da solo. Ma come? Lui che è stato assessore per quasi tre anni, che ci ha parlato sempre dei grandi successi della sua azione, che ci ha sempre detto che i turisti italiani e stranieri arrivavano a frotte in Calabria, oggi ci viene a dire che la Calabria all’estero non la conosce nessuno e che in Italia è conosciuto solo per la ndrangheta?
Un vero e proprio suicidio politico in diretta televisiva. Sorvoliamo per carità della patria sui commenti in studio di Sergio Rizzo, della Merlino e persino di Klaus Davi. Un dato finale però va messo in evidenza. All’inizio del servizio il giornalista parla dei costi dell’operazione che superano i 2,5 milioni e aggiunge che hanno visitato l’area 2500 persone. A voi il calcolo di quanto la Regione Calabria ha speso per ogni visitatore.
(SERVIZIO CALABRIA al minuto 1.15)
https://www.la7.it/laria-che-tira/rivedila7/laria-che-tira-10012023-10-01-2023-467225