MILETO Il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Paolo Grieco, ha disposto l’invio di una Commissione di accesso agli atti per accertare eventuali infiltrazioni mafiose nella vita del Comune di Mileto. La Commissione avrà tre mesi di tempo – prorogabile di altri tre – per presentare le proprie conclusioni al prefetto di Vibo in ordine a condizionamenti, pressioni, contiguità e situazioni di vicinanza alla locale criminalità organizzata da parte degli amministratori e dell’apparato burocratico del Comune di Mileto alla cui guida si trova l’avvocato penalista Salvatore Fortunato Giordano, eletto sindaco nel 2019. A guidare la Commissione è il viceprefetto Roberto Micucci cui spetterà, di concerto con gli altri componenti, di verificare l’eventuale esistenza di condizionamenti mafiosi nell’attività amministrativa della Giunta guidata, dal maggio 2019, dall’avvocato Giordano, a capo di una lista civica sostenuta in campagna elettorale da Forza Italia, nello specifico dal deputato Giuseppe Mangialavori e, su base locale, dal coordinatore Michele Comito.
Per la Dda, in particolare emerge un “capillare controllo e potere sul territorio, il terrore e l’omertà della gente, la finalità e anzi l’attuazione di ingiusti profitti da estorsioni e i tentacoli sugli appalti e su qualsiasi fonte di ricchezza. La stessa influenza sul voto elettorale, appare strumentale al rapporto con la pubblica amministrazione in vista di ulteriori futuri vantaggi”.
Con quella di oggi salgono a cinque le commissioni di accesso inviate in enti locali nel vibonese negli ultimi due mesi, dopo Stefanaconi, Nicotera, Tropea e dell’Azienda sanitaria provinciale.
Da ricordare che gli organi elettivi del Comune di Mileto sono gia’ stati sciolti una prima volta per infiltrazioni mafiose nel 2012 quando l’amministrazione era guidata dal sindaco Vincenzo Varone.
L’arrivo della Commissione d’accesso era praticamente nell’aria da mesi, visto che ormai da tempo anche su queste pagine vengono denunciate le tragicomiche malefatte di questa amministrazione. MILETO, LA CITTA’ DELLA FINTA LEGALITA’ (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-mileto-la-citta-della-finta-legalita/)
Già vi siete occupati della modalità di gestione di alcuni concorsi pubblici nel Comune di Mileto. Oggi esce fuori la finta legalità di questi personaggi che di giorno predicano legalità e vanno alle manifestazioni col Prefetto (quello vecchio, la signora intrallazzata…) e di notte vanno a cenare e festeggiare con i peggiori delinquenti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la partecipazione di un consigliere comunale, all’epoca assessore, Pasquale Luccisano al compleanno di Benito Tavella, ritenuto appartenente alla criminalità locale. Con la coda grottesca delle scuse del consigliere, che ha affermato di trovarsi lì casualmente.
Oggi esce fuori che il sindaco Fortunato Giordano, oltre ad aver condotto una campagna elettorale molto discutibile, non si è nemmeno sottratto a foto imbarazzanti ed eccolo in compagnia proprio di quel consigliere Pasquale Luccisano, di cui sopra, del padre Luccisano Fortunato (detto nano o Andreotti), più volte citato nell’ordinanza dell’inchiesta “Maestrale” della Dda, pregiudicato e con interdittiva antimafia, dello zio Luccisano Domenico (pregiudicato per vari reati), e dello zio Cirianni Francesco, anch’esso con precedenti penali.
Bel quadretto familiare del malaffare.
Inoltre si segnala che la consigliera Gangemi è consuocera di Corso Vincenzo in quanto suo figlio è sposato con la figlia del Corso. personaggio di spicco della criminalità per come emerge dall’inchiesta “Maestrale”.
In aggiunta a quanto scritto si comunica che l’assessore Elisa Galloro convive con un noto pregiudicato tale Latassa. Per il momento da Mileto è tutto, a voi la linea.
Lettera firmata