Minniti a Palla Palla: o con noi o contro di noi

Oliverio può dirsi fortunato come Occhiuto: anche lui riuscirà, quest’anno, a stappare a sciampagna da presidente della Regione. Ma la situazione politica alla quale deve porre rimedio, dopo averla creata, si presenta sempre più complicata. Ha annunciato che entro e non oltre la metà di gennaio porrà fine alla giunta tecnica: fuori i professoroni dentro gli amici degli amici.

Di bene in meglio. Oppure di male in peggio. Dipende dai punti di vista. E secondo me il peggio deve ancora venire, o il meglio se preferite.

Quel beone di Palla Palla che prima del 4 dicembre si era dichiarato renziano, ora dovrà dire se è rimasto tale oppure se è ritornato alle origini dalemiane. Dal suo posizionamento politico all’interno del PD dipende anche la continuazione del suo mandato da presidente.

Renzi avrà anche perso il referendum, ma ha dimostrato di saper attrarre milioni e milioni di voti attorno alla sua figura. Voti che non sono certo di Bersani, Franceschini, Speranza, Gentiloni, De Luca. Ed è con questo che Oliverio dovrà fare i conti nelle sue prossime ed imminenti scelte: rifugiarsi in una minoranza che elettoralmente non vale niente, oppure mettersi definitivamente agli ordini di Renzi. L’unico che può garantirgli di arrivare a fine mandato.

Palla Palla sarà anche un rozzo, un incolto, un ignorante, ma non è mica un caggio. Quando si tratta dei suoi personali interessi mette in campo tutta a furbaria tipica dei poveri arricchisciuti come lui.

Minniti con lui è stato chiaro e gli ha detto: la tua esperienza politica si chiude qui. Del resto sono 40 anni che campi in questo modo. Ora spetta a te decidere come chiudere la tua carriera. E i modi sono due: tra non molto diversi consiglieri regionali saranno coinvolti nelle inchieste sul voto di scambio politico/mafioso condotte sia dalla procura di Reggio che dalla DDA di Catanzaro.

Di sicuro ci ‘ngappano Sebi Romeo, Orlandino Greco, Nino De Gaetano, Domenico Battaglia e forse anche Nicola Irto. E non solo. Quando questo succederà, tutti grideranno “alle tue dimissioni”, e noi faremo, tutti uniti, scudo attorno a te “trasportandoti” fino a fine mandato. E potrai congedarti dalla politica con onore. Oppure puoi scegliere di non stare con Renzi e venire sommerso anche tu dall’onda che a breve colpirà il consiglio regionale.

E’ chiaro che quel beone di Palla Palla sceglie la prima.

E il rimpasto di giunta, e la sua nuova composizione, è il segnale che tra una chiarenza e l’altra, Palla Palla deve mandare ai vertici romani per dimostrare concretamente l’adesione totale, senza se e senza ma, al progetto renziano.

Da quando ha annunciato il cambio della guardia in giunta, subito si è aperto il toto assessori. E i nomi che girano, nonostante lo stesso Palla Palla abbia detto che non ci saranno in giunta consiglieri regionali, sono proprio quelli di alcuni di loro. Si parla della nomina del comunista con il culo degli altri Giudiceandrea alle politiche sociali.

Pare che Palla Palla nel formulare la totale sottomissione a Renzi abbia chiesto a Minniti la possibilità di tirarsi in giunta gente di cui si fida. E si sa che Giudiceandrea è il lecchino  preferito di Oliverio. Dove lo metti sta. Ubbidisce a comando come un cuccioletto e si accontenta di qualche biscottino. Ma deve dimostrare, Giudiceandrea, di essere renziano anche lui. Cosa non difficile per chi come lui è abituato a tradire continuamente i compagni di partito. Salta da una parte all’altra che neanche 10 Cipparrone.

Dimostrarsi servile nei riguardi di Renzi per uno come lui non sarà un problema, abituato com’è a prostrarsi ai potenti che gli danno da magiare. Ma sappia Oliverio che se questa nomina dovesse concretizzarsi dovrà sorbirsi l’indignazione corale di tutta la Calabria. Palla Pà, stammi a sentire, scarta questa scelta, ti conviene. Di lecchini e servi sciocchi ne trovi quanti ne vuoi. Tanto uno vale l’altro. Perciò non caricarti anche questo problema. Io te l’ho detto.

In molti, all’interno del PD, auspicano anche il ritorno in giunta di Carletto Guccione. Cosa che potrebbe essere gradita a Palla Palla, ma solo per una questione di mantenere “certi” equilibri politici. Ma questa nomina la vedo difficile, perché Carletto sarà pure uno che porta le bretelle, ma non penso che sia disponibile a buttare tutto il suo lavoro politico fin qui svolto, in opposizione a Palla Palla, alle ortiche. Una nomina che lo metterebbe in cattiva luce con tutta l’opinione pubblica calabrese. Con le bretelle sì, ma fesso no. A Carletto gli conviene restare dov’è, anche perché è l’unico cosentino che i pezzotti romani renziani non criticano. Per lui un “futuro” politico ancora c’è. Per molti altri no.

Tutto è pronto per il nuovo anno. Il 2017 sarà un anno di grandi sconvolgimenti politici in Calabria. Il lanciafiamme è acceso e difficilmente si spegnerà. Il tributo deve essere pagato. E le vittime designate già lo sanno. Non sentiremo più parlare di Nicola Adamo, Madame Fifì, Magorno, che come primo passaggio va anche bene. In attesa di un nuovo governo che spazzi via definitivamente anche tutto il resto.

GdD