Montalto. Sciopero alla Tre Emme, le ragioni dei lavoratori: “Giorgio Miceli continua a vessarci e ora ha ingaggiato nuovi tirapiedi”

SCIOPERO GENERALE 19 E 20 MAGGIO 2025 CONTRO TRE EMME SOCIETA’ COOPERATIVA – sede Coretto di Montalto (Cs)

Caro Direttore,
Siamo ancora a scriverle per segnalare la condotta prevaricatrice e antisindacale da parte del solito furbetto Giorgio Miceli, padre e padrone della società TRE EMME che tutto è tranne che una cooperativa.
Il predetto prenditore (non imprenditore) dopo averci vessato per anni e dopo essere stato sbugiardato a livello nazionale per i suoi atteggiamenti da “negriero”, nonostante i calci nel sedere presi dal sindacato e dai lavoratori continua a provarci.
La CGIL e i suoi articoli sono stati il viatico per la nostra “liberazione” e per tale ragione abbiamo ancora bisogno della sua seguitissima testata on line e ne approfittiamo per manifestarle il nostro sostegno contro quel vile attacco da lei subito per mano delle forze dell’ordine. Erano scene che sembravano prese da un paese del terzo mondo ma in realtà provenivano da Cosenza.

Ora sono un po’ cambiati gli interpreti, il vecchio “leccapiedi” Fusaro è stato messo in un reparto a non fare danni mentre i nuovi esecutori materiali dei soprusi e delle angherie sono i responsabili Leonardo Vulcano, Matteo Marrazzo e Gianluca Palermo tutti da Corigliano Rossano.
Il canovaccio è sempre uguale; il mandante è Giorgio Miceli e gli esecutori materiali sono questa nuova triade.
Da ultimo la TRE EMME minaccia i suoi dipendenti dicendogli che in chiunque si iscriva sarà messo nei turni notturni e gli verrà negata ogni forma di sostegno e/o aiuto, premesso che quanto detto è una condotta vietata sotto il profilo legale siamo però lieti di sapere di essere temuti e che determinate ingiustizie sono ormai scomparse.
La nostra lotta contro le violenze antisindacali portate avanti dallo squallido Miceli e dai tre lacchè non si ferma.
Firmato, I lavoratori della TRE EMME soc. cooperativa (sulla carta)

Ieri anche la Rai regionale ha diffuso un servizio sullo sciopero alla Tre Emme. “… Sono una quarantina e sono qui dalle 6 del mattino, resteranno anche oggi davanti alla PAC2000, uno dei centri logistici di movimentazione merci più grandi della Calabria. Sono dipendenti della cooperativa 3M, quello che denunciano è in mostra sul parabrezza di un furgoncino, tra fumogeni e bandiere. Decine di lettere inviate ai dipendenti, oggetto “addebito generico”, un meno in busta paga per ogni comportamento ritenuto scorretto, bere troppo è uno di questi: “consumo d’acqua eccedente la concessione della committenza”.
Ce ne sono altre di contestazioni, riguardano anche i rapporti fra colleghi, le ore da pagare tagliate per aver conversato nel luogo di lavoro sono una realtà messa nera su bianco e allegata allo stipendio. Vessazioni, secondo i dipendenti della cooperativa 3M, dovute alla rivendicazione dei propri diritti, una situazione – denunciano – che è diventata drammatica da quando una parte di loro si è iscritta al sindacato…”.

A questo punto, per completezza di informazione, ricordiamo le… puntate precedenti di questa storia, che risalgono quasi esattamente a un anno fa. 

Nella zona industriale dell’ex Comune di Corigliano troviamo una serie innumerevole di capannoni ma quello dove ancora si pratica la schiavizzazione in stile Stati Uniti del Sud, anno 1800, è quello della Conad – Cooperativa 3Emme.

Il soggetto in questione è tale Giorgio Miceli, ex vicesindaco del Comune sciolto per mafia ai tempi di Pasqualina Straface, una persona priva di qualunque forma di coraggio poichè incapace di assumersi la responsabilità dello sfruttamento dei propri lavoratori: davanti ai dipendenti fa il capo buono e comprensivo, mentre il lavoro sporco lo lascia a tale Fusaro Giuseppe, uno che quando parla sembra grugnisca, che fa il duro, ma che in realtà è un tamarro della peggiore specie, a cui Miceli ha dato l’ordine di minacciare, vessare ed offendere i ragazzi che lavorano lì, però non lasciatevi ingannare perché il mandante resta sempre Miceli e l’esecutore materiale è Fusaro Giuseppe.

Per capire chi è questo Fusaro raccontiamo questa vicenda. Tempo fa questo personaggio gestiva, per modo di dire, una squadra di operai edili ma un bel giorno i ragazzi si sono stufati delle continue minacce, hanno abbandonato gli attrezzi e hanno fatto ammutinamento e il Miceli non ha potuto fare altro che portarselo alla 3Emme della zona industriale di Corigliano.

Ma veniamo al dunque: questa 3Emme, cooperativa, al servizio di Conad, sta per traslocare a Montalto e Miceli aveva chiesto ai ragazzi che lavorano nell’attuale sede di prendere lì servizio senza alcun miglioramento salariale o lavorativo. I poveri ragazzi che sono stati sfruttati all’inverosimile non ce l’hanno più fatta ed in 30 circa si sono iscritti alla CGIL per liberarsi da questa schiavitù e qui si scopre un verminaio da paura.

Ma cosa faceva Miceli? Contestava false irregolarità ai lavoratori e lo faceva da così tanti anni che i poveretti ritenevano che tali contestazioni fossero normali, una cosa ovvia del loro lavoro, ed ogni contestazione anziché costare pochi euro, come prevede il contratto di lavoro, ammontava a centinaia di euro (!).

Facciamo un esempio: il lavoratore X era in malattia o in vacanza, quindi completamente assente dal luogo di lavoro ma, incredibilmente, in quella stessa data gli si contestava la rottura di un qualcosa, di aver rubato qualcosa o un atteggiamento punibile, quando in realtà questo poveraccio era in ospedale o fuori città per vacanze !!!.
Quando i sindacalisti lo hanno svergognato ha praticato un licenziamento ritorsivo contro un lavoratore e poi da lì è partito lo sciopero che tuttora sta durando nella zona industriale di Corigliano.

Ora il Miceli fa il buono con il gruppo di lavoratori non iscritti al sindacato mentre fa il duro con i lavoratori iscritti alla CGIL, ma ormai i lavoratori hanno conosciuto i loro diritti, hanno capito che l’unione fa la forza e lo stesso Miceli adesso è a in bivio: o corrompe l’Ispettorato del lavoro o abbassa la testa.

Da qualche giorno, dunque, nella già incandescente campagna elettorale di Corigliano-Rossano ha fatto ingresso la questione dei lavoratori della cooperativa 3Emme che lavorano alla Conad. Tutti sanno che il “capo” della baracca è Giorgio Miceli, ex vicesindaco del Comune sciolto per mafia ai tempi di Pasqualina Straface, una persona priva di qualunque forma di coraggio poichè incapace di assumersi la responsabilità dello sfruttamento dei propri lavoratori: davanti ai dipendenti fa il capo buono e comprensivo, mentre il lavoro sporco lo lascia a tale Fusaro Giuseppe, uno che quando parla sembra grugnisca, che fa il duro, ma che in realtà è un tamarro della peggiore specie…

La lettera dei dipendenti che abbiamo pubblicato il 27 maggio ha fatto rumore, così come le manifestazioni di protesta della Cgil davanti alla Conad e anche davanti al cinema San Marco in occasione del comizio di Elly Schlein e ovviamente la “cricca” di Pasqualina ha cercato di contenere i danni grazie agli “amici” dislocati in alcuni posti-chiave della città chiamando in causa addirittura la… ‘ndrangheta. Come se la città non sapesse da che parte sta la… ‘ndrangheta. E così oggi i ragazzi della Cooperativa 3Emme hanno deciso di scriverci ancora.

SECONDA PUNTATA – I SOLDI FUORI BUSTA, I MAFIOSI VERI E I CONTROLLI “TELEFONATI”

La nostra protesta contro gli aguzzini della Cooperativa 3emme ha sortito un effetto fantastico, si è data vita ad una lotta di classe a tutela dei lavoratori, di noi operai, che eravamo costretti ad orari disumani, con offese personali, familiari e a non essere più padroni della nostra vita.

Spieghiamo meglio cosa vogliamo dire: si lavorava per dieci ore al giorno e i poveri colleghi venivano pagati a COTTIMO ossia se non venivano raggiunti i numeri di pacchi imposti dal padrone si toglievano le ore e si veniva pagati al di sotto del contratto di lavoro.
Lo straordinario veniva pagato con le tessere Conad (!), fuori dalla busta paga, e veniva sempre trattenuta una mezz’ora senza alcun motivo.

Giuseppe Fusaro, che da qualche giorno non si vede in azienda, mandava dei vocali nel gruppo whatsapp in cui parlava liberamente ed impunemente di soldi fuori busta, di offese ai familiari e di minacce di licenziamento, un vero idiota in quanto ha creato le prove che dovrebbero interessare la Guardia di finanza per tutto il “nero” generato in 20 anni.

Qualche tempo addietro un dipendente disse di doversi assentare per il funerale del nonno e le bestie dei suoi superiori risposero che il nonno era anziano e non era corretto andarci, anni addietro un ragazzo ebbe un attacco allergico e gli è stato detto che prima di andare via doveva finire il lavoro e così via. Gente bieca e senza scrupoli.

Ultimamente è venuta fuori una ulteriore storia di corruttela, le ispezioni ASP erano concordate, ebbene sì, per circa un mese alcuni dipendenti sono stati messi a mettere a posto la segnaletica orizzontale e verticale di sicurezza IN ATTESA DEL CONTROLLO ASSOLUTAMENTE CONCORDATO.

In realtà non ci stupiamo in quanto se giammai gli ispettori del lavoro hanno punito tali condotte, figuriamoci i dipendenti ASP che dopo i controlli “telefonati” uscivano con i pacchi di regali dalla cooperativa 3Emme… VOGLIAMO COMUNICARE ALL’ASP e AGLI ISPETTORI DEL LAVORO CHE UN SOLO CESSO MALFUNZIONANTE NON BASTA PER 230 DIPENDENTI E CHE L’ATTIVITA’ ANDREBBE CHIUSA SOLO PER QUESTO.
MA GIA’ SAPPIAMO CHE NESSUNO HA IL CORAGGIO DI ISPEZIONARE.

Per ciò che riguarda il falso articolo messo in circolazione da Miceli e Fusaro sull’ombra della criminalità organizzata nell’azienda ribadiamo che gli unici “criminali” sono loro per tutte le false contestazioni ai lavoratori, mai procedute da nessuna contestazione, e di centinaia di euro sottratti ai dipendenti, in barba alla legge ed al diritto dei lavoratori.

A tal proposito, Miceli quando il Comune di Corigliano veniva sciolto per mafia nel 2011 lui era vicesindaco, ragion per cui di infiltrazioni mafiose era sicuramente un esperto, al pari della sua “capa” Pasqualina Straface. Il consiglio che gli diamo è di smetterla di spargere menzogne altrimenti saremo costretti a rivelare schifezze e porcate ancora più gravi…

La cosa più simpatica è che tra i colleghi esistono 2 chat, una per i colleghi iscritti alla CGIL e una per i colleghi non iscritti alla CGIL, alla faccia della condotta onesta e trasparente.
A tutti i colleghi diciamo di iscriversi al sindacato e non avere paura dato che per loro, senza sindacato, saremmo rimasti solo delle bestie da soma.
Di tutti i politici che hanno dato sostegno ai colleghi in sciopero l’unica a mancare è stata – ma guarda un po’ che combinazione… – Pasqualina Straface, ma si sa che tra ex amministratori sciolti per mafia un certo feeling resta sempre.