di Isabella Marchiolo
Fonte: ReggioToday (https://www.reggiotoday.it/cronaca/morte-matacena-indagini-marito-tropepi-manca-atto-divorzio.html)
Si rafforza il filo che lega Reggio Calabria a Maria Pia Tropepi, seconda moglie di Amedeo Matacena e oggi indagata per capi d’accusa connessi alla morte dell’ex parlamentare a armatore cresciuto nella città dello Stretto. La donna, lametina ma vissuta sin da bambina a Sinopoli, era stata sposata in precedenza con Giovanni Gangemi, anche lui nato e residente a Reggio, che ieri sera a Chi l’ha visto ha fatto emergere una nuova rivelazione sul caso Matacena-Tropepi. Gangemi, parlando con l’inviato della trasmissione, ha sollevato dubbi sulla mancata formalizzazione del divorzio tra lui e la dottoressa che ha poi contratto a Dubai un nuovo matrimonio con Matacena.
Chi è il marito reggino della vedova Matacena: “Non abbiamo mai divorziato”
Ma chi è Giovanni Gangemi? In questo giallo il suo personaggio è apparso sulla scena in modo inizialmente misterioso, tanto da far circolare sui media informazioni inesatte che lui stesso ha tenuto a precisare. “Hanno detto che sono di Catona – ha spiegato al reporter di Chi l’ha visto – ma io vivo a Reggio nel quartiere di Spirito Santo. Poi hanno parlato di me definendomi un ballerino, come se io stessi tutta la notte a ballare e poi senza fare niente altro tutto il giorno. Invece io ho sempre lavorato”.
Quale lavoro faccia non è spiegato con chiarezza, ma Gangemi si occuperebbe di allevamento svolgendo attività autonoma. Il riferimento alla sua passione per il ballo (in vari articoli si è parlato anche di un soprannome, il ‘salsero’) ha generato equivoci per una curiosa omonimia. Come in un film surreale, sempre a Reggio c’è infatti una persona con lo stesso nome e cognome, artista e danzatore professionista, che però non ha nulla a che fare con Maria Pia Tropepi. l’ulteriore circostanza che tra le sue residenze ci sia Lamezia (città di nascita di Lady Matacena) ha favorito la confusione.
Giovanni Gangemi afferma di essere stato sposato tre anni con Tropepi e che l’iniziativa di separarsi è stata sua, ma la consorte si era opposta impedendogli di andare avanti con il divorzio. Poi i due si sono messi d’accordo privatamente per la separazione ma ad oggi Gangemi non è in possesso di un certificato da cui risulti che la coppia è divorziata per lo stato italiano. Nel frattempo la signora a Dubai ha conosciuto Matacena e si è sposata mentre – secondo quanto dichiarato da Gangemi – era ancora coniugata con lui. “Se una persona non divorzia legalmente – ha detto a Chi l’ha Visto – non può sposarsi con un’altra”
Lo scenario che le nozze con l’imprenditore non siano valide nel nostro paese, già ipotizzato, si rafforza nelle dichiarazioni di Giovanni Gangemi, che adesso si attiverà per capire presso il comune di Reggio quale sia la sua situazione e se risulti coniugato, poiché sostiene di aver interrotto i contatti con la ex senza aver formalizzato il divorzio. Maria Pia Tropepi, contattata telefonicamente da Chi l’ha Visto, si è limitata a confermare che il matrimonio con Matacena è stato celebrato negli Emirati Arabi con rito islamico (il 17 maggio 2022). Ha smentito – come riportato da alcuni giornali – di essersi interessata di far reperire l’atto matrimoniale in Kenya, che non aveva, subito dopo la morte del marito, ma non che effettivamente la registrazione sia stata effettuata in quel paese, essendo keniota la nazionalità dell’imam celebrante. Non ha dato dettagli sul nome dell’officiante.
Maria Pia Tropepi, l’amore con l’armatore e il legame con Reggio Calabria
Indagata, tra l’altro, per l’omicidio di Matacena e della madre Raffaella De Carolis, Tropepi è diventata protagonista di una storia a tinte forti sullo sfondo della quale c’è il patrimonio dell’armatore, lasciato alla moglie con un testamento olografo. Un atto che adesso è sottoposto a verifica: in particolare si dovrà capire la validità della dicitura “mia moglie” contenuta nel testo, se davvero Maria Pia Tropepi risultasse ancora sposata con Giovanni Gangemi.
Tanti i tasselli mancanti nelle informazioni sulla vita di Maria Pia Tropepi, attivissima sui social che però dopo l’avvio dell’inchiesta sono stati chiusi. Rese private sia la pagina Facebook di Tropepi che quella del defunto Matacena, nella quale si trovano le tante foto della coppia rimaste in rete dopo essere circolate per anni.

Il filo rosso che collega Maria Pia Tropepi a Reggio Calabria si snoda lungo l’infanzia a Sinopoli, dove all’età di un anno è stata adottata, la scelta ora di un legale reggino, Attilio Parrelli, e soprattutto la casa di famiglia dei Matacena, della quale la vedova è oggi diventata proprietaria. Nell’immobile è stato compiuto un furto di beni di valore di Raffaella De Carolis per cui è indagato l’altro figlio, fratello di Amedeo. A Chi l’ha Visto il legale di Tropepi ha dichiarato che questa casa rappresenta l’unico patrimonio ereditato dalla sua assistita. Troppo poco per costituire il movente di un crimine?
A fare luce sulle cause delle morti di De Carolis e Amedeo jr sarà l’autopsia sulle salme riesumate. Interpellata da Chi l’ha Visto, Tropepi ha detto di essere sorprese delle accuse: “C’è un’autopsia negli Emirati Arabi dove si dichiara la morte naturale di mio marito, che era cardiopatico da anni. Mia suocera era malata da anni di aneurisma addominale ed è morta durante un intervento ospedaliero”.
La principale imputazione per la vedova Matacena è di aver avvelenato il coniuge e la suocera. Il piano di una perfetta dark lady con il movente di diventare erede universale del marito, come stabilito nel testamento di poche, inequivocabili righe. Amedeo voleva lasciare tutto alla moglie, ed essere cremato.
Maria Pia Tropepi si difende parlando di “falsità e su bugie dette da chiunque che non mi tangono e non mi toccano, stanno dicendo di tutto e di più sulla mia persona”. E c’è chi parla di un grande amore tra lei e Amedeo, sporcato dai sospetti di un agghiacciante delitto. Uniti anche dallo stesso giorno di nascita, nel 2022 il doppio compleanno era stato seguito dopo poche ore da una tragica fatalità, la morte di lui avvenuta sulla scia di lieti festeggiamenti. Il 17 settembre 20222 la pagina Instagram della società Gada annunciava la chiusura per lutto, ricevendo un fiume di messaggi di condoglianze. “Sono accuse assurde, con lei finalmente era felice”, commenta un’amica di Tropepi sui social.
La fine dell’armatore sarà chiarita dall’inchiesta giudiziaria, ma la vicenda umana ha tante sfaccettature che per la loro natura sfuggono a interpretazioni oggettive. Al centro c’è la vita controversa di un uomo rimasto solo, senza più amicizie né vicinanze politiche, che vedeva poco i figli e forse aveva sperato di ritrovare la felicità accanto alla nuova compagna, in un paese straniero che gli aveva permesso di sottrarsi alla giustizia ma era comunque terra di un esilio. Matacena aveva detto spesso che la sua latitanza dorata fosse una leggenda, raccontando di ristrettezze economiche e sociali. Le foto con Maria Pia Tropepi mostrano però case ben arredate, champagne e feste, quell’ambiente agiato che la moglie imprenditrice rivendica di aver costruito con le sole sue forze. Da Dubai a Reggio Calabria, dove si trova un ex marito molto diverso da Amedeo, un uomo semplice e lontanissimo da quel mondo vip. Le ombre del passato continuano a oscurare questa storia ambigua, la memoria degli scomparsi e il dolore di chi li ha persi.