Movida a Tropea, risorsa da tutelare con regole chiare

Fonte: Tropea e dintorni (TROPEA E LA MOVIDA)

La movida di Tropea non rappresenta un problema, bensì una risorsa fondamentale per l’identità turistica della città. A sostenerlo è Anita De Monte, titolare di un’attività commerciale, che interviene con fermezza nel dibattito aperto dalle recenti dichiarazioni del presidente degli albergatori.
“Chi lavora nella ristorazione, nei bar, nei locali e negli eventi non offre solo un servizio: contribuisce a mantenere viva Tropea anche nei mesi di maggiore afflusso, generando indotto per l’intera economia locale”, afferma De Monte. “Accolgo con favore l’apertura dei commissari prefettizi, che non chiudono le porte alla musica come forma di intrattenimento, purché svolta nel rispetto della legge”.

Le regole ci sono, basta applicarle
Il riferimento è al DPCM del 14 novembre 1997, attuativo della Legge Quadro n. 447/1995, che stabilisce limiti di emissione sonora differenziati per tipologia di zona e fascia oraria. Nelle aree di intensa attività umana (classe IV), ad esempio, il limite è di 60 dB(A) di giorno e 50 dB(A) di notte, con un criterio differenziale di +5 dB di giorno e +3 dB di notte rispetto al rumore di fondo.
“Questo significa che non serve spegnere la musica a mezzanotte o demonizzare l’intrattenimento: basta controllare i volumi con strumentazione certificata, orientare correttamente il suono e utilizzare tecnologie di contenimento acustico, come i dehors”, sottolinea De Monte.

Critiche alla posizione degli albergatori
La commerciante si dice in totale disaccordo con le dichiarazioni del presidente degli albergatori, che descrive Tropea come minacciata dalla movida. “Un turismo di qualità non è fatto solo di silenzi, ma anche di esperienze, socialità e vitalità. Ridurre la città a un luogo privo di vita notturna significherebbe adottare un modello turistico statico, penalizzando soprattutto le nuove generazioni e l’economia locale”.

Una stagione lunga, regole flessibili
Tropea gode di una stagione balneare tra le più lunghe d’Italia, con sette mesi di flussi turistici diversificati. Per questo, secondo De Monte, è necessario adottare regole flessibili in base ai periodi. “Ricordo un’ordinanza del 2010, durante il mandato del compianto sindaco Repice, che mise d’accordo un po’ tutti: nei fine settimana di maggio, giugno, settembre e ottobre si poteva fare intrattenimento fino all’1:00; nei weekend di luglio fino alle 2:00; dal 25 luglio al 31 agosto tutti i giorni fino alle 2:00, con stop all’alcol alle 3:00”.

Divertimento e serenità possono convivere
“La vera eccellenza di Tropea sta nel saper offrire divertimento e serenità, cultura e ospitalità, senza sacrificare né il diritto al lavoro né quello al riposo”, conclude De Monte.
“La legge già ci indica come farlo: basta applicarla con intelligenza, senza estremismi”.