
Sono 60 le vittime accertate finora in seguito al naufragio avvenuto questa mattina a Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Le autorità, però, temono che il bilancio potrebbe essere di almeno 100 morti. Alle prime luci dell’alba, un barcone carico di migranti si è spezzato e rovesciato in mare, probabilmente a causa della violenza delle onde. Secondo alcuni superstiti sarebbero state circa 180 le persone a bordo. Per altri, molti di più: almeno 250. Tutto ciò che resta del barcone è un ammasso di legni, che si è depositato a riva dopo il naufragio. Ancora non è chiara l’esatta dinamica dei fatti. Secondo le prime ricostruzioni, pare che siano due i fattori che hanno portato al naufragio: da un lato, il sovraccarico del barcone; dall’altro, la violenza del mare – questa mattina piuttosto agitato – che avrebbe spezzato in due l’imbarcazione a una decina di metri dalla riva. Nel primo pomeriggio, i carabinieri e la guardia di finanza hanno sottoposto a fermo un uomo, sospettato di essere lo scafista del barcone naufragato. Si tratta di un cittadino turco, la cui posizione è ora al vaglio della magistratura. Tra i relitti dell’imbarcazione sarebbero stati trovati anche i documenti di un altro soggetto, che al momento non è stato rintracciato e che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere fuggito o essere rimasto vittima del naufragio.