‘Ndrangheta a Vibo, arrestato il latitante Salvatore Morelli. Preso anche Domenico Tomaino

Brillante operazione del Comando provinciale di Vibo Valentia, agli ordini del comandante Bruno Capece, con oltre 40 carabinieri impiegati. A distanza di due anni da quando scattò la maxi operazione Scott Rinascita sono finiti nella rete due latitanti: si tratta di Salvatore Morelli, detto “Turi l’Americano”, e il cognato Domenico Tomaino. I due latitanti sono stati fermati a 4 km da Briatico, a Conidoni, in un’abitazione dove si nascondevano. Si tratta di una casa utilizzata come deposito. Salvatore Morelli è nato a Vibo il 13 ottobre del 1983, ritenuto esponente di primo piano della ‘ndrina dei “Ranisi”; Domenico Tomaino, alias “il Lupo”, 29 anni di Vibo.

Lo hanno cercato, lo  hanno braccato più volte, ma senza fortuna. Questa sera il colpo. Le parole di Raffaele Moscato, sicario del clan dei Piscopisani, oggi pentito eccellente, che nei mesi scorsi aveva dichiarato come «il vero criminale, diciamo, criminale proprio, è Salvatore Morelli», bastano per spiegare chi sia uno dei più pericolosi latitanti in circolazione, colui il quale – alla luce delle rivelazioni del collaboratore di giustizia – avrebbe lo spessore delinquenziale per diventare il nuovo boss di una città, Vibo Valentia. A parlare di Morelli anche il pentito Andrea Mantella: “Posso affermare – racconta il pentito – che, quando sono stato carcerato per l’ultima volta, sul territorio il potere lo lasciai a Salvatore Morelli. Ha una mentalità imprenditoriale, una mentalità strategica. Ha studiato, insomma. A me il Morelli stava benissimo perché si sapeva muovere in tutti gli ambienti: meno azionista, meno sanguinario, ma più, più, più intelligente di altri”. Fino a stasera latitante, come Pasquale Bonavota, l’altro grande ricercato sfuggito alla cattura nella lunga notte di “Rinascita Scott”.

Poche parole per il comandante Bruno Capece, nei frangenti conclusivi dell’operazione: “Domani daremo tutti i dettagli dell’operazione, ci siamo fatti un bel regalo per Vibo”. Sul posto anche il capitano Alessandro Bui, comandante del nucleo investigativo. Fonte: Gazzetta del Sud