Continua il silenzio da parte di Elly Schlein e Giorgia Meloni sull’ultima operazione della DDA di Reggio Calabria che vede indagati il sindaco Falcomatà del Pd e il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Neri in consiglio regionale. Forse la Elly e la Giorgia sono ancora impegnate a festeggiare la vittoria alle ultime elezioni europee e quindi nessuno le ha ancora avvisate…
Di certo non appena saranno informate della vicenda interverranno energicamente con provvedimenti adeguati, severi e tempestivi. Se questa operazione fosse avvenuta in campagna elettorale state certi che sarebbero arrivati comunicati di sdegno, controcomunicati di plauso alla magistratura, sospensioni degli indagati dai rispettivi partiti, autosospensioni, fustigazioni varie con al seguito i commenti sdegnati di tutto il codazzo della politica nazionale e regionale.
Può anche darsi che la Elly Schlein non se lo ricordi bene, questo Falcomatà, con tutti i personaggi che ha visto in questi mesi, avendo messo su liste alle europee plurali e partecipate che fotografano un partito altrettanto plurale e partecipato, nuovo nome delle vecchie e sputtanate correnti e dei loro cacicchi, ma adesso con il nuovo nome il rinnovamento è cosa fatta. Non parla perché non ricorda cu cacchiu è ‘stu Falcomatà. Di certo non può aspettarsi un aiuto dal segretario regionale Nicola Irto che se fosse stato interpellato possiamo solo immaginare la sua risposta: e a mia mu chiedi, chi ndi saccciu io…
Cara Elly, devi sapere che Giuseppe Falcomatà è colui che non più tardi di 15 giorni fa ti ha accolto in piazza a Reggio Calabria nel tuo comizio di chiusura elettorale. Davanti ad una piazza plaudente, calorosa, effervescente, empatica, euforica Giuseppe Falcomatà ti ha presentato al pubblico reggino con parole di affetto e di stima. Chissà se in piazza c’era pure il famigerato Daniel Barillà, genero del capocosca degli Araniti, visto che è un simpatizzante piddino e come dice il sindaco anche incensurato.
I giornali di regime il giorno dopo la manifestazione scrivevano: “… Sul palco, presenti il segretario regionale Nicola Irto, il sindaco Giuseppe Falcomatà, Lucia Annunziata, Luigi Tassone, candidati alle europee nella lista dei Dem per la circoscrizione Sud. Presenti anche numerosi dirigenti cittadini e regionali…”. Nel tuo comizio hai parlato dei grandi temi dell’autonomia differenziata, del ponte, della riforma costituzionale, della sanità, della guerra e della pace, della Palestina e chi più ne ha più ne metta. Peccato che non ti sia ricordata di parlare di ‘ndrangheta, di corruzione, di inquinamento della vita pubblica da parte della ‘ndrangheta, e della questione morale. Questa grande sconosciuta. Ma si sa la lotta alla corruzione e alla ‘ndrangheta il Pd ce l’ha nel suo Dna e quindi perché parlarne. E tra l’altro mica siamo nella Padania dove ormai si annida la vera ‘ndrangheta, qui la ndrangheta non esiste più…o quasi.
Speriamo che il nostro racconto ti abbia illuminato la memoria e che ti sia apparso il volto del giovane Falcomatà. Se ciò non bastasse ti riportiamo le parole entusiastiche da lui spese il giorno dopo la tua partenza. “… Ieri – aveva scritto il primo cittadino – abbiamo accolto Elly Schlein a Reggio Calabria per ribadire insieme i valori fondanti della grande comunità del Partito Democratico. Il valore del lavoro, della prossimità, della solidarietà, dell’accoglienza, della vicinanza a chi è rimasto indietro... Perché se qualcuno pensa di proporre classi separate per i bambini con disabilità è una cosa che ci riguarda, se pensano di dividere l’Italia con l’autonomia differenziata è una cosa che ci riguarda, e se bruciano un campo in periferia, come accaduto a Catona, non possiamo voltarci dall’altra parte…”.
Che belle parole. La solidarietà… l’accoglienza… la vicinanza… Come parla bene. Falcomatà è un uomo di mondo che si sa adattare agli ambienti in cui si trova e alle compagnie che frequenta. E lo stesso Falcomatà che nel 2010 viene immortalato in una una discussione ad alto livello con il genero degli Araniti: “Danielino, che vogliamo fare?”.
Barillà – secondo quanto scrivono gli inquirenti – accetta subito di incontrare Falcomatà e afferma: “Dobbiamo vincere. Noi ci dobbiamo vedere… ti dico quello che penso io, poi nei prossimi giorni… facciamo due incontri e via e poi non dobbiamo vederci più. E ci vediamo…il sei”. E’ questa la vita, una volta si chiede aiuto al genero degli Araniti e una volta si parla dei valori fondanti della grande comunità del Pd. In ogni caso Reggio porta bene, il Pd con Falcomatà vinse le elezioni comunali del 2020 e oggi il nuovo Pd di Elly stravince le elezioni europee. In entrambi i casi favoriti dalla percentuale bassa dei votanti. “Senti, quanti votanti?”. “L’affluenza è bassa – afferma Barillà – nonostante tutto… ma meno votano e meglio è, non credere”. “Certo, appunto”. Ribatte contento Falcomatà. E su questo dovrebbero riflettere tutti quelli che pensano che non votando fanno un dispetto a lor signore.
Nella stessa ordinanza si parla di una strategia che passava dalla “scelta di più candidati da appoggiare” per “puntare sul cavallo vincente”. Tradotto: se alle Comunali l’equino (metaforico) era il Pd, alle Regionali il “Peppe” che ha rischiato di “baciare il culo” di Barillà è Neri, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia eletto con più 7 mila voti a Palazzo Campanella in appoggio alla candidatura di Roberto Occhiuto.
Anche qui sembra che Giorgia non stia parlando perché alle prese con il prossimo G7. Altrimenti state certi che Giuseppe Neri sarebbe stato cacciato immediatamente sia da capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale e sia dal partito di Giorgia. Purtroppo tra successo elettorale e G7 Giorgia finora non ha avuto tempo per farsi spiegare dai suoi camerati… pardon compagni…. pardon amici… di partito e dalla sorella Arianna chi sia ‘sto Giuseppe Neri.
Ma state certi che non appena parlerà, la nostra Giorgia con il nostro presidente Roberto Occhiuto, non potrà più tergiversare e dovrà arrivare all’immediata sospensione di Giuseppe Neri. Su questo Robertino Occhiuto è irremovibile, vuole fare chiarezza, non acconsente nessuna zona d’ombra sulla sua maggioranza… Peccato che non sia così, la realtà è che anche costui da ieri tace vergognosamente e non proferisce verbo. D’altronde non è accettabile che esista un personaggio, questo Barillà, che spartisca i voti e non lavori in esclusiva per il centrodestra. Vabbè che al Pd porta i voti solo alle comunali di Reggio mentre per le regionali è tutto per Peppe Neri e per il centrodestra. “Però noi, ci dobbiamo regolare, hai capito? Come dobbiamo fare! Gli diamo una mano a Peppe Sera, ci dobbiamo sedere per bene, però hai capito, per votare come l’altra volta, da un lato per Peppe Sera (consigliere comunale Pd n.d.r), per dire, ah?! E dall’altro, c’è Peppe Neri, che mi sta stressando, per un candidato suo”. Ovvero Luigione Dattola…