Passate Pasqua e Pasquetta, in diversi centri del Vibonese si sta con il fiato sospeso. Sono numerosi, infatti, i Comuni, le cui amministrazioni sono sottoposte al vaglio della commissione d’accesso agli atti, per accertare eventuali infiltrazioni mafiose. Attendono a breve il “verdetto”, dopo lo scioglimento di Acquaro, Soriano e Capistrano, anche le amministrazioni comunali di Nicotera e Stefanaconi. In questi due centri, il prefetto di Vibo Valentia ha concesso una proroga di tre mesi per un supplemento di indagine, che si concluderà, essendo avvenuto a gennaio, nei primissimi giorni di aprile. Aspetta di conoscere il proprio destino, pure l’amministrazione comunale di Tropea, dove l’accertamento prefettizio è stato avviato alla fine di ottobre e la proroga è giunta il 25 gennaio.
Tutti questi Comuni sono guidati da maggioranze che vedono protagonista Forza Italia e più in particolare il “solito” Giuseppe Mangialavori o comunque il centrodestra. Specie a Tropea, dove il sindaco Nino Macrì è una “creatura” del coordinatore calabrese forzista “dimissionato” per… vergogna ma anche a Nicotera, dove il sindaco Marasco è un altro soggetto sponsorizzato e indicato da… Lui medesimo.
Tempi più dilatati, invece, per Mileto. La città normanna si è vista prorogare la permanenza della Commissione d’accesso, soltanto nel mese di marzo. Dunque, bisognerà attendere quantomeno fine maggio, sebbene i lavori della triade commissariale, possano anche concludersi prima. Tempi ancora più lunghi per il comune di Filadelfia che ha visto la commissione d’accesso insediarsi solo alcune settimane addietro.
Non bisogna dimenticare, poi, che la commissione d’accesso agli atti è presente pure negli uffici dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo. Insomma, tre comuni sono stati già sciolti, altri cinque sono in attesa di giudizio e l’Asp rischia di essere nuovamente commissariata per infiltrazioni della ‘ndrangheta. Un accertamento massiccio da parte della prefettura che il capo dell’Ufficio territoriale del Governo, Paolo Giovanni Grieco, ha spiegato di recente. Tutto sarebbe riconducibile a quanto emerso nelle numerose operazioni antindrangheta che procura distrettuale di Catanzaro, in sinergia con quella di Vibo, guidata da Camillo Falvo, ha eseguito negli ultimi anni. Basti ricordare, tra le altre, Rinascita Scott, Petrolmafie, Imperium, Maestrale-Carthago. Operazioni che hanno portato a centinaia di arresti, divenute poi processi conclusi con una sfilza di condanne. E c’è qualcuno, come il senatore Gasparri, che si scandalizza per quanto accade a Bari… E’ proprio vero che Forza Italia vede la pagliuzza negli occhi degli altri e non riesce a vedere la trave che è nel suo. Ma la verità prima o poi viene sempre a galla.