‘Ndrangheta in Umbria, condanne pesanti per 19 imputati: 30 anni ad Alfonso Mannolo

Alfonso Mannolo

Trent’anni di reclusione per il boss Alfonso Mannolo, diciannove anni per il figlio Remo e 17 anni e 2 mesi a Giuseppe Benincasa considerato il terminale del clan in Umbria. Queste le pene più pesanti inflitte dal Tribunale di Crotone (presidente Massimo Forciniti, Alfonso Scibona ed Elisa Marchetto a latere) che ha disposto diciannove condanne e nove assoluzioni al termine del  processo di primo grado a carico di 28 imputati, scaturito dalle inchieste “Malapianta” e “Infectio”. Si tratta delle due operazioni con le quali la Guardia di Finanza e la Polizia, tra maggio e dicembre 2019, misero a segno tra Cutro e l’Umbria due colpi  da manuale la cosca Mannolo-Zoffreo-Trapasso di San Leonardo di Cutro, disarticolando anche le  ramificazioni del clan cutrese nella provincia di Perugia.

Le altre condanne

Alberto Benincasa 4 anni e 6 mesi

Antonella Bevilacqua 11 anni e 50mila euro di multa

Mario Cicerone 7 anni, 6 mesi e 7mila euro di multa

Valentina Danieli 2 anni, 6 mesi e 2500 euro di multa

Antonio De Franco 13 anni

Ciro Di Macco 3 anni e 6 mesi

Francesco Falcone 16 anni

Roberto Fusari 3 anni e 9 mesi

Piero Giacchetta 3 anni

Luigi Giappichini 5 anni e 20mila euro di multa

Luca Mancuso Trabucco 4 anni

Paolo Menicucci 5 anni

Annunziato Profiti 4 anni e 4mila euro di multa

Pasquale Nicola Profiti 8 anni

Pietro Russo 3 anni e 7mila euro di multa

Renzo Tiburzi 3 anni