Dalle prime luci dell’alba, i finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria stanno eseguendo, nelle Province di Reggio Calabria, Agrigento, Cosenza, Messina, Milano e Roma, un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 27 soggetti, emessa dalla Sezione G.I.P. del Tribunale reggino, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Dott. Giovanni Bombardieri. I soggetti attinti dai provvedimenti restrittivi della libertà, di cui 25 in carcere, sono indagati a vario titolo per i reati di associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, usura.
Dalle prime informazioni che trapelano dalla procura di Reggio, sembra che siano stati scoperti nuovi equilibri di potere ai vertici della storica cosca reggina, che sarebbe stata comunque disarticolata da questa operazione. Le forze dell’ordine “hanno smantellato una storica cosca – scrivono gli investigatori – e scoperto nuovi equilibri criminali della città di Reggio Calabria”.
Arrestando i vertici della cosca, con l’inchiesta “Garden”, i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria a la Dda ritengono di avere decapitato la cosca Borghetto-Latella che storicamente era federata alla famiglia mafiosa Libri mentre negli ultimi anni è di fatto un gruppo più autonomo che controlla i quartieri Modena e Ciccarello, nella zona sud di Reggio Calabria. L’inchiesta, inoltre, avrebbe posto in evidenza una sorta di riorganizzazione degli equilibri e interessi criminali definiti alla fine del 1991, con una nuova mappa delle influenze territoriali, in particolare per i soggetti oggi indagati, nei quartieri ‘Modena-Ciccarello’ e le frazioni della Vallata del Valanidi, a sud del centro storico di Reggio Calabria.
Una parte delle indagini riguarda i rapporti tra la ‘ndrangheta e la comunità rom di Ciccarello che, secondo gli inquirenti, non è più manovalanza al servizio dei clan ma, così come in altri territori della Calabria, si sta trasformando una vera e propria cosca.
Il ruolo emergente dei rom di Ciccarello
Una parte delle indagini riguarda i rapporti tra la ‘ndrangheta e la comunità rom di Ciccarello che, secondo gli inquirenti, non è più manovalanza al servizio dei clan ma si sta trasformando una vera e propria cosca. I rom dei quartieri Modena-Ciccarello e Arghillà avrebbero trovato ‘un posto a tavola’ nell’organizzazione dello spaccio di stupefacenti, di traffico di armi, estorsioni e usura, una ‘divisione del lavoro’ criminale che sta interessando da tempo anche altre aree della Calabria, come la Piana di Gioia Tauro, la Sibaritide, il Lametino. «Non si tratta ormai di manovali del crimine – affermano fonti investigative con riferimento ai rom – ma di un’organizzazione autonoma che può contare su decine e decine di persone, soprattutto giovanissimi, che è ormai diventata una pericolosa realtà». (ANSA) – BLITZ GARDEN, I NOMI DEGLI INDAGATI (https://www.iacchite.blog/ndrangheta-a-reggio-blitz-garden-i-nomi-degli-indagati-e-la-nuova-mappa-delle-influenze-in-citta/)