‘Ndrangheta, il “Mago Hellas” dei Piromalli e la tassa per l’ambiente

Nelle conversazioni viene indicato in maniera criptica “Mago Hellas”. L’avvocato Giuseppe Luppino, considerato un portavoce del boss Gioacchino Piromalli, è tra i fermati dell’operazione “Metauros”, che ha svelato l’interesse del potente casato di Gioia Tauro sul ciclo dei rifiuti calabrese. Insieme all’ex sindaco di Villa San Giovanni, Rocco La Valle, deve rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto considerato dal procuratore Federico Cafiero De Raho, dall’aggiunto Gaetano Paci e dai sostituti Antonio De Bernardo e Giulia Pantano l’avamposto dei Piromalli nei palazzi istituzionali.

Ma non solo, l’avvocato Luppino sarebbe stato un esattore, in nome e per conto di Gioacchino Piromalli, che ne era il destinatario finale in rappresentanza dell’intera famiglia mafiosa, della quota-parte delle tangenti pagate dalle società che si sono avvicendate nella gestione del termovalorizzatore (Termomeccanica e Veolia), sotto forma di “costi di impresa” regolarmente fatturati ed afferenti ai compensi corrisposti alle imprese addette al trasporto del cdr dagli impianti di selezione calabresi (Rossano, Sambatello, Siderno e Crotone) fino al sito di Gioia Tauro. Attraverso il sistema della c.d. sovrafatturazione, parte del corrispettivo veniva “restituito” in contanti dalle aziende di trasporto, costituite in Ati, al gestore dell’impresa capofila, La Valle Rocco, che ne curava la materiale consegna a Luppino (e successivamente, dall’anno 2008 in poi, ai fratelli Pisano).

Reati commessi non solo in concorso con Piromalli e i Pisano, ma anche con Giuseppe Commisso, “Il mastro”, considerato capo assoluto della famiglia mafiosa Commisso di Siderno – in posizione apicale nell’ambito della sua cosca e dell’intera organizzazione unitaria, “collettore” di informazioni e notizie circa le dinamiche e gli equilibri della ndrangheta, soprattutto per ciò che concerne il “mandamento jonico” e tessitore di rapporti di collegamenti con le più qualificate realtà criminali del territorio, come i Pelle, i Morbito di Africo e in relazione con il “Capo Crimine” Oppedisano Domenico – e destinatario finale di una quota parte delle tangenti imposte a Termomeccanica e Veolia in relazione ai trasporti di cdr dall’impianto di selezione di Siderno a Gioia Tauro;

Luppino, insieme ai Pisano, sarebbe stato un esattore della tangente spettante alla famiglia Piromalli, ricevuta direttamente da La Valle, titolare di fatto dell’impresa Ecofal, capofila delle imprese di trasporto costituite in Ati. Sfruttando il peso criminale dei Piromalli e dei Commisso, tutti facevano intendere preventivamente ai rappresentanti di Termomeccanica e Veolia, società che hanno gestito nel tempo il termovalorizzatore di Gioia Tauro, nonché ai titolari di imprese addette al trasporto del cdr dagli impianti di selezione costituite in Ati che il pagamento della c.d “tassa per l’ambiente” fosse l’unico modo di svolgere la propria attività in sicurezza, senza subire atti di danneggiamento o minatori da parte della criminalità organizzata.  Circa 30 euro a viaggio e poi la tassa commisurata alla quantità di rifiuti trasportati, circa 1 euro a tonnellata): un totale di centinaia di migliaia di euro all’anno.

Una regola cui tutti dovevano sottostare, altrimenti l’organizzazione sarebbe passata alle vie di fatto, in caso di ritardo o inesatta corresponsione del quantum della tangente, giungendo finanche a determinare il blocco del servizio di trasporto del cdr.

Fonte: Il Dispaccio