La storia è maestra di vita. E dalla storia bisogna sempre ripartire. Facciamo tornare le lancette a 5 anni fa e vediamo come andò alle elezioni comunali di Cosenza.
Ai nastri di partenza si presentarono sette candidati a sindaco, con 33 liste a loro supporto (l’esercito degli aspiranti consiglieri comunali fu di 1.200 peones).
Mario Occhiuto aveva vicino a se 10 liste, Paolini 9, Sergio Nucci 6, Perugini 4, 2 liste per La Valle ed 1 lista per Pastore (5 stelle) e Pichierri.
Delle 33 liste solo 15 presero seggi…, alle altre 18 liste non venne assegnato nessun seggio.
Ma andiamo per ordine.
La coalizione di centrodestra con candidato a sindaco Occhiuto totalizzò il 50,92% di voti, mentre il candidato sindaco si fermò al 45,61… uno smacco per l’architetto, che perse oltre il 5% dei voti e dovette affrontare il turno di ballottaggio. Se avesse preso gli stessi voti delle liste avrebbe vinto al primo turno…
Ma la macchina da guerra messa in campo da Occhiuto, Scopelliti, Trematerra, Gentile, Mancini, Morrone e Magarò al ballottaggio fece davvero brutto… E riparò agli “errori” commessi nel primo turno dove evidentemente qualcuno aveva votato un altro candidato sindaco. Scegliete voi quale…
Dunque, le elezioni non le vinse il carisma di Occhiuto, addirittura mortificato al primo turno con il 5% in meno dei voti delle liste (roba da dilettanti allo sbaraglio), ma la forza degli alleati, in mezzo ai quali, come tutti sapete, trovarono posto anche politici che ancora hanno il coraggio di dichiararsi di sinistra. E clan della malavita che al primo turno avevano votato un altro candidato.
Scegliete sempre voi quale…
Le forze di sinistra come al solito andarono sparpagliate: l’avvocato Enzo Paolini con le sue 9 liste riuscì a raccogliere il 25,62%, il rugbista sfiorò di un punto il 27% nei voti come sindaco guadagnandosi la seconda posizione.
L’uscente Perugini con le sue 4 liste si fermò al 15% (15,05 le liste; 15,60 l’avvocato); stessa cosa per Sergio Nucci e le sue 6 liste – di cui tre farlocche con oltre la metà dei candidati a zero voti – (4.04% le liste, il dentista raggranellò il 4,65).
La La Valle come candidata sindaco prese il 3,48%, la sua coalizione di 2 liste il 2,26% (anche per le comunali c’è lo sbarramento al 3%), quindi niente seggi; il candidato sindaco dei 5 Stelle Pastore totalizzò il 2,25% mentre la lista si fermò sotto l’asticella dell’1% (0.92), Pichierri e la sua Democrazia Mediterranea: la lista prese 1.18, il candidato sindaco l’1,51%.
Ora si ripresenta una minestra già riscaldata. I tanti che abboccano a candidarsi farebbero bene a non fidarsi dei soliti marpioni della politica, che oltre a rubare soldi pubblici, rubano anche la speranza e le energie dei più giovani.
Il consiglio comunale sarà formato da 19 consiglieri di maggioranza e da 13 della minoranza. Ma c’è qualcuno che mette in guardia questi manovratori. Attenti, poi: se nessuna coalizione prende il 40% ci può essere l’ipotesi dell’anatra zoppa. Ma questa cosa la spieghiamo un’altra volta.