La “favola” che ci racconta Occhiuto e che fa raccontare ai suoi servi sciocchi, sul numero degli affidamenti diretti, fa davvero sorridere per com’è strutturata male e per com’è veramente poco credibile.
Gli affidamenti diretti sono necessari per la pubblica amministrazione perché altrimenti i lavori di somma urgenza non si fanno.
Ma sono sottoposti a due condizioni: che sussista davvero la somma urgenza, e che vi sia rotazione tra le imprese prescelte.
Quindi non occorre né criminalizzarli, né incentivarli!
La magistratura non sta indagando sugli affidamenti diretti, cioè sulla loro liceità, che – siccome prevista e suggerita dalla legge, non è ovviamente in discussione – ma sulla effettività della sussistenza del necessario presupposto della somma urgenza, sullo spezzettamento degli incarichi affidati, sulla effettiva rotazione degli incarichi.
In una sola parola, sulla possibilità che dietro vi sia un sistema di bustarelle!!!
Questo è l’oggetto dell’indagine della magistratura, non l’affidamento di somma urgenza come fattispecie.
Che poi gli affidamenti diretti e i cottimi fiduciari ci siano anche a Milano, Napoli o Torino è cosa risaputa, atteso che sono metropoli.
Non sappiamo però se in queste città sia avvenuto quel che la magistratura ipotizza sia avvenuto qui a Cosenza: se si sono rispettate le regole di cui sopra, bene hanno fatto Fassino, Pisapia e De Magistris e i loro dirigenti a fare uso di tale pratica.
Qui si sta accertando se le regole siano state o meno violate.
L’accertamento si rispetta, senza mistificazioni, da una parte e dall’altra.
Rileviamo solo che non sono indagati solo dirigenti comunali, ma anche il capo gabinetto dell’ex sindaco, cioè l’uomo di fiducia sul piano dell’amministrazione del sindaco, il suo stratega e braccio destro, in un certo senso.
Detto questo, occorre aggiungere che è solo indagato.
Ma basta dare credito alle mistificazioni di Occhiuto il cazzaro.
Rileviamo infine una totale incapacità di comunicare da parte del PD: non si capisce e non si vuol capire che vale più la piazza mediatica che non dieci interrogazioni parlamentari. Lo capiscono tutti, anche i bambini ma non loro.
Gli stessi errori di sempre, da Occhetto in poi.