Con la medaglia di bronzo conquistata ieri sera da Simone Alessio a Parigi nel taekwondo salgono a 7 gli atleti calabresi che hanno vinto medaglie olimpiche. Si tratta di Oreste Moricca di Filandari (scherma: un oro nella Sciabola a squadre e un bronzo nella Spada a squadre) a Parigi 1924; di Emilio Bulgarelli di Reggio (pallanuoto: un oro a Londra 1948); di Giovanni Parisi di Vibo (boxe, oro a Seul 1988); di Simone Rosalba di Paola (pallavolo: un bronzo a Sidney 2000); di Giuseppe Sculli della Locride (calcio, bronzo ad Atene 2004); di Rosalba Forciniti di Longobucco (judo, bronzo a Londra 2012) e di Simone Alessio di Sellia Marina (taekwondo, bronzo a Parigi 2024).
In questa prima parte ricordiamo i tre atleti che hanno vinto l’oro: Moricca, Bulgarelli e Parisi.
Oreste Moricca (Filandari – oggi in provincia di Vibo Valentia, all’epoca Catanzaro, 5 agosto 1891, morto nel 1984). Militare, medaglia al valore nella Grande Guerra del 1915-18. Moricca vinse le medaglie nella Sciabola e Spada a squadre rispettivamente un oro e un bronzo a Parigi 1924. Nella Sciabola a squadre con Bino Bini, Vincenzo Cuccia, Renato Anselmi, Oreste Puliti e Giulio Sarrocchi e nella Spada a squadre con Giulio Basletta, Marcello Bertinetti, Giovanni Canova, Vincenzo Cuccia e Virgilio Mantegazza. È stato, dal 1944 all’immediato dopoguerra comandante generale della Guardia di Finanza.
EMIULIO BULGARELLI DA REGGIO CALABRIA
Emilio Bulgarelli (Reggio Calabria, 15 febbraio 1917, morto nel 1993) ha vinto la medaglia d’oro nella pallanuoto a Londra nel 1948 e anche agli Europei di Monaco del 1947. Si sposò con Renata Jeandeau, atleta e sorella della velocista italiana Marcella Jeandeau, anch’essa partecipante alle stesse Olimpiadi in rappresentanza dell’Italia. Con la Rari Nantes Napoli vinse cinque scudetti.
L TORNEO OLIMPICO. L’Italia si presentò a Londra con i favori del pronostico, successivi alla vittoria agli Europei di Montecarlo del ’47. Tra i campioni Cesare Rubini, che poi divenne grande cestista e allenatore, all’epoca venticinquenne, il più giovane di una rosa dall’età media intorno ai trent’anni: Pasquale Buonocore, Emilio Bulgarelli, Mario Majoni (Capitano), Cesare Rubini, Geminio Ognio, Gianfranco Pandolfini, Aldo Ghira, Gildo Arena, Tullo Pandolfini (Luigi Fabiano, Alfredo Toribolo riserve) i leggendari protagonisti di Londra ’48.
L’Italia esordì nella fase eliminatoria il 29 luglio battendo l’Australia per 9-0. Il giorno successivo gli azzurri batterono la Jugoslavia 4-2, ma per un errore dell’arbitro il match fu fatto ripetere e terminò sul 4-4, risultato che non compromise il passaggio alla fase successiva.
L’Italia si qualificò alle semifinali battendo l’Ungheria 4-3 e, al girone finale, superando l’Egitto 5-1 e la Francia 5-2. La vittoria olimpica arrivò davanti a 10000 spettatori a Wembley, con i successi sul Belgio e sull’Olanda entrambi per 4-2. Rientrati in Italia da eroi gli azzurri ricevettero un premio dal Coni di 160 mila lire.
“Con i miei amici napoletani in allenamento attuammo tutti i trucchi possibili (come passare la palla a me e non agli altri, come dirmi ‘bravo, bravo!’ in ogni occasione), perché mi scegliessero. Così andai a Londra e in società con Bulgarelli comprai settanta casse di liquore Strega, 3000 metri di seta da paracadute, facemmo fare a Como 1500 fazzoletti con la figura del discobolo Consolini e la scritta Olympic Games, mettemmo il tutto in bauli con le etichette del Coni ed in Inghilterra vendemmo la mercanzia a prezzi incredibili: il liquore al ristorante Leone’s, la seta a negozi di camiciai, i fazzoletti dove capitava”. “Essendo riserva – raccontò ancora – avevo meno pensieri degli altri. Poi durante la prima partita contro la Jugoslavia, il CT Valle mi si avvicinò e mi chiese ‘Monacone, te la senti di giocare?’. Certo che me la sentivo, il giorno dopo ero in squdra e non ne uscii più“.
GIOVANNI PARISI DA VIBO VALENTIA
Giovanni Parisi (Vibo Valenzia, 2 dicembre 1967, morto nel 2009) vinse la medaglia d’oro nel pugilato a Seul 1988;
Noto nell’ambiente con il soprannome di Flash, gareggiò nei pesi leggeri, superleggeri e, alla fine della carriera, welter. Vinse premi prestigiosi: ottenne l’oro olimpico ai Giochi di Seul 1988 ed il titolo di campione mondiale della WBO dei pesi leggeri 1992-93 e dei pesi superleggeri dal 1996 al 1998.
Rappresentò l’Italia ai Giochi olimpici di Seul 1988, dove vinse la medaglia d’oro nella categoria dei pesi piuma. Batté il cinese di Taiwan Lu Chih-Hsiung con verdetto unanime ai punti, il sovietico Mekhak Ghazaryan per ferita al secondo round, l’israeliano Ya’acov Shmuel ancora con verdetto unanime ai punti, il marocchino Achik per knock-out tecnico al primo round e, in finale, il rumeno Daniel Dumitrescu con un micidiale KO al primo round.
Esordì tra i professionisti il 15 febbraio 1989, nella sua Vibo Valentia, battendo per KO al terzo round lo statunitense Kenny Brown, al limite dei pesi leggeri.
Il 25 settembre 1992, a Voghera, Parisi diventò per la prima volta campione mondiale WBO dei leggeri battendo Javier Altamirano. Difese il titolo due volte, battendo tra l’altro ai punti il temibile britannico Michael Ayers, Campione Internazionale WBC e con alle spalle una serie di 12 vittorie prima del limite negli ultimi 13 match. Rinunciò poi alla cintura mondiale per passare ai superleggeri e tentare l’avventura americana.
L’8 aprile 1995 Parisi sfidò a Las Vegas il fuoriclasse messicano Julio Cesar Chavez, uno dei più forti pugili di tutti i tempi, per la corona mondiale WBC. Nonostante i pronostici che lo vedevano sconfitto prima del limite, l’italiano costrinse il più esperto avversario sino al suono della campana finale per perdere soltanto ai punti].
Tornato in Europa, Parisi riconquistò nel 1996 la corona mondiale WBO, stavolta nei superleggeri, battendo al Palalido di Milano il portoricano Ramon Fuentes. Nel 1997 combatté contro Nigel Wenton a Vibo Valentia. Mantenne il titolo per due anni passando attraverso cinque difese, fino alla sconfitta con Carlos Gonzales a Pesaro nel 1998. Un destino crudele se lo portò via con un incidente stradale nel 2009 a soli 52 anni.
1 – (continua)












