Olimpiadi. Italvolley in semifinale. Rimonta pazzesca col Giappone: da 0-2 a 3-2. Ora Francia o Germania

Una partita folle consegna le semifinali del torneo olimpico del volley maschile all’Italia. Gli azzurri, infatti, rischiano grosso contro il Giappone. I quarti iniziano con l’Italvolley sotto di due set e un Ishikawa semplicemente straripante. Michieletto e compagni arrivano a un passo dalla sconfitta nel terzo set, salvo poi risollevarsi e portare la sfida al quinto. Qui è decisivo Russo, coi punti della vittoria e il 17-15. L’Italia vince 3-2 e aspetta la sua rivale. Nel tabellino, 24 punti per Michieletto e 19 a testa per Daniele Lavia, il ragazzo di Calabria e Romanò. 

Prosegue la caccia al primo oro olimpico per l’Italvolley al maschile, seppur con un enorme brivido. I quarti di finale contro il Giappone, infatti, si rivelano tutt’altro che una passeggiata per gli azzurri, che rischiano l’eliminazione a più riprese prima dell’apoteosi finale nel quinto set. Lavia e compagni trionfano col punteggio di 3-2: 20-25, 23-25, 27-25, 26-24, 17-15 i parziali. Il match si mette subito male per un’Italia poco compatta e, nei primi due set, poco efficace a muro. Ishikawa e Nishida approfittano delle difficoltà difensive degli azzurri e di un approccio tutt’altro che centrato alla sfida, indirizzando il primo set verso il trionfo del Giappone: 25-20 il parziale che fa venire i brividi agli azzurri. La reazione è flebile e, nel secondo set, i nostri rivali continuano a spingere come se nulla fosse accaduto. Ishikawa vive una giornata magica, che lo porterà a segnare 32 punti complessivi e giustificare appieno l’investimento fatto su di lui dalla Sir Safety Perugia, e la formazione asiatica non sbaglia un colpo. L’Italia, di contro, c’è e non c’è: 25-23 e tutto in bilico.

Il terzo set è quello degli autentici brividi, visto che il Giappone arriva fino al 24-21 e si vede annullare svariati match point. Sembrerebbe il preludio alla fine, invece ecco emergere l’orgoglio. L’Italia vince 27-25 grazie anche a due “perle” di Daniele Lavia, il ragazzo di Calabria. Sul 15-12 l’Italia è a 10 punti dal baratro. Si aggrappa all’orgoglio e agli schiacciatori che ostinatamente Giannelli continua a sollecitare, ma i regali al servizio continuano e il tabellone sgocciola inesorabilmente verso l’epilogo. 19-16 firmato Ishikawa, poi l’ennesimo errore di Romanò al servizio dà il 20-18 al Sol Levante. L’Italia si aggrappa al match con due difese: 20-20. Ma è Ishikawa (21-20) la nostra dannazione e l’idolo della South Arena e Yamamoto prenota il premio di miglior libero del torneo. Il Giappone spreca il primo match point sul 24-22 e Giannelli inventa un ace che ci defibrilla: 24-24. Un muro clamoroso di Russo dà all’Italia il primo set point della gara, Ishikawa decide che non è finita e fa 25-25. Ma è Lavia a salire in cattedra con due magie (una pipe e un attacco “chiusissimo”) che ci regalano un quarto set che pareva a un certo punto impossibile.

QUARTO SET – Doveva essere la spinta per un cambio di marcia e per ritrovare serenità, sicurezza tecnica e automatismi. Il 7-4 sembra confermarlo, le acrobatiche difese giapponesi lo mettono in dubbio, poi un monumentale muro di Galassi libera l’urlo azzurro sul 10-7. Il Giappone spara ancora mortaretti con la sua batteria di grilli salterini e gioca qualche jolly fortunato che lo tengono a contatto (14-13 dal 14-10 Italia). L’Italia non riesce a scrollarsi di dosso l’accanita resistenza degli avversari e spreca ancora una volta piccoli vantaggi, così appena si distrae il Giappone risale a 21-20. E’ uno stillicidio di emozioni, una sofferenza vera. L’Italia ci mette cuore dove non arriva la testa, è un’altra volata. Michieletto trova il set point (24-22) con un colpo di pura classe, l’incredibile Ishikawa lo annulla contro il muro a tre. Michieletto spreca il secondo con un attacco lungo, si va di nuovo ai vantaggi. E’ il muro azzurro a scacciare anche questo incubo: 26-24.

BATTAGLIA E VITTORIA —  Il quinto set è battaglia di nervi, una volta di più: le energie sono in riserva, si raschia nelle scorte di adrenalina. Nishida scrive il primo doppio vantaggio (6-4). Il Giappone in difesa tira su ogni pallone e gira sull’8-6. Uno dei pochi errori giapponesi in attacco ci ridà il pari (8-8), Ishikawa issa i suoi all’11-10, il servizio di Romanò (finalmente!) propizia il sorpasso: 12-11 Italia, poi concede con un altro errore il 12-12. Fendente mancino di Michieletto ed è 13-12, Nishida fa 13-13. Una magia di Michieletto dà il match ball agli azzurri. Ishikawa da solo ne annulla due e il Giappone arriva alla terza palla che vale le semifinali. Ma Russo impera a muro e su una palla contesa fa esplodere la festa italiana. L‘Italia è in semifinale, oltre che con i muri di Russo, anche e soprattutto coi 24 punti di Michieletto e i 19 a testa del duo Lavia-Romanò: ora Francia o Germania.

Tabellino: ITALIA – GIAPPONE 3-2 (20-25, 23-25, 27-25, 26-24, 17-15)

ITALIA: Romanò 19, Lavia 19, Galassi 11, Giannelli 5, Michieletto 24, Russo 10, Balaso (L). Sbertoli. N.e:
Sanguinetti, Bottolo, Bovolenta, Porro. All. De Giorgi
GIAPPONE: Ishikawa 32, Yamauchi 6, Nishida 22, Ran 16, Kentaro 5, Sekita, Yamamato (L). Onodera 1, Fukatsu,
Miyaura, Otsuka, Kai. All. Blain
Arbitri: Ivanov (Rus) e Maroszek (Pol).
Spettatori: 9166. Durata Set: 26′, 27′, 36′, 33′, 22′.
Italia: 6 a, 23 bs, 15 mv, 32 et.
Giappone: 7 a, 17 bs, 2 mv, 25 et.