“Calabria e Sicilia? Purtroppo non ci sarebbero stati i tempi tecnici per valutare altre ipotesi, il termine ultimo è scaduto nello scorso mese di febbraio, quando abbiamo incontrato i vertici del Cio a Losanna.
Da quel momento, c’è stata e c’è soltanto la candidatura di Roma, che da “città proponente” è passata a “città candidata”. C’è un atto formale. Ma ho già avuto modo di evidenziare che la candidatura è dell’Italia, non soltanto di Roma, come ha sottolineato il sindaco di Cagliari, Zedda, in un’intervista”.
Così il presidente del Coni Giovanni Malagò intervistato da Francesco De Luca su Il Mattino.
O Roma 2024 o niente: è questo il senso del ragionamento di chi è impegnato da due anni nel progetto per riportare i Giochi nella capitale, dove furono organizzati nel 1960.
La risposta di Malagò, per quanto scontata, è anche un chiaro monito all’ignoranza di politici come Occhiuto che sapevano benissimo dell’impossibilità di valutare altre ipotesi alternative a Roma ma che hanno sfruttato l’occasione per avere un quarto d’ora di popolarità.