Omicidio Bergamini story, 14^ udienza: il cerchio preciso sulla tempia di Denis e il (falso) “mito” della Internò

L'avvocato Alessandra Pisa

PROCESSO PER L’OMICIDIO DI DENIS BERGAMINI – 8 APRILE 2022 – 14^ UDIENZA

In Corte d’Assise a Cosenza 14^ udienza del processo per l’omicidio di Denis Bergamini, che vede alla sbarra l’ex fidanzata Isabella Internò, accusata di omicidio volontario pluriaggravato. Hanno testimoniato un ultrà del Cosenza Calcio e due compagne di classe di Isabella Internò ai tempi in cui frequentava l’Itc “Cosentino” di Rende.

Massimiliano De Pasquale, grande tifoso rossoblù, è stato tra quelli che ha raggiunto Trebisacce e Roseto Capo Spulico dopo la tragica notizia della morte di Bergamini e ha potuto vedere sia il corpo di Denis sia il luogo nel quale è stato trovato senza vita. Oggi in aula non era presente l’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo, impegnato fino a ieri nei processi scaturiti dall’omicidio di Stefano Cucchi. Proprio ieri s’è concluso – dopo il primo, che ha sancito la condanna definitiva in Cassazione a 12 anni di carcere per i due carabinieri che assassinarono Cucchi – anche il secondo processo, quello sui depistaggi, con altre condanne pesanti nei confronti dei carabinieri coinvolti. Lo studio Anselmo era rappresentato dall’avvocato Alessandra Pisa, che ha sempre accompagnato il legale della famiglia Bergamini nelle udienze del processo di Cosenza e anche in quelle che sono state celebrate a Castrovillari.

Queste le dichiarazioni che ha rilasciato al sito Zoom24.

“Quella di Massimiliano De Pasquale è stata una testimonianza importante perché ci conferma di un corpo che non parla di un investimento da parte del camion… La sua “fotografia” del volto e dell’immagine di Denis ci restituisce elementi importanti: uno in particolare, quel cerchietto che lui ha visto sulla tempia sinistra di Denis… Sappiamo dagli atti che non è l’unico ad aver visto questo segno così preciso. De Pasquale ha parlato di un cerchio preciso non di un contorno sfumato ed è un dato che va interpretato ed è suggestivo e naturalmente qualche idea ce l’abbiamo. Per il resto ci ha confermato di un Denis integerrimo dal punto di vista lavorativo e quindi calcistico e di una situazione dei luoghi che è esattamente quella ripresa dalle immagini dell’epoca. Parla in particolare di una chiazza di sangue decisamente distante dalla piazzola indicata dai carabinieri che fecero i rilievi e che quindi va a sconfessare quella che era stata la versione della Internò avallata dai carabinieri…”.

La testimonianza delle due compagne di classe riflette un rapporto non molto stretto con la Internò: poche confidenze e pochi racconti. 

“Sì, il quadro della Internò che si delinea è questo: non spetta a noi delineare il suo quadro personologico, ma ne viene fuori un ritratto di una ragazza che sicuramente sapeva il fatto suo ed era oggetto di attenzioni… Anche laddove veniva sminuito questo aspetto, abbiamo sentito dire che la Internò era un “mito” e questo su una ragazza giovane ha un impatto notevole: sicuramente era orgogliosa della relazione con Denis Bergamini… ci teneva molto”.