Omicidio Bergamini, 16^ udienza. Redavid e Lupo hanno pagato col trasferimento la ricerca della verità

Oggi alla 16^ udienza in Corte d’Assise a Cosenza per il processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini hanno testimoniato i carabinieri Marcello Lupo (maresciallo) e Roberto Redavid (luogotenente), che hanno svolto le indagini dopo la prima riapertura del fascicolo di inchiesta nel 2011.

L’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo, ha sottolineato le tante difficoltà che hanno incontrato i carabinieri nelle indagini, che hanno portato alla fine al loro trasferimento. “Hanno fatto un lavoro formidabile in condizioni ambientali non certo ottimali – ha affermato il legale -. E’ veramente amaro poi apprendere quello che è accaduto loro con i trasferimenti che hanno subito. Sono due pubblici ufficiali di assoluto valore per quello che hanno accertato con i loro mezzi e che corrisponde perfettamente a quello che sarà oggetto di perizie e consulenze da parte di scienziati ed esperti. Loro hanno fatto tutto da soli e sono stati fantastici. Onore al merito”.

Anselmo ha parlato anche del fatto che i trasferimenti per i carabinieri Lupo e Redavid sarebbero stati determinati proprio dai risultati del loro lavoro sull’omicidio Bergamini. “Quello che è emerso dai loro non buoni rapporti con la scala gerarchica, è che gli hanno affidato il caso Bergamini perché era il classico “carro rotto” dal quale pensavano che non sarebbero riusciti a cavare nulla di buono. E invece il lavoro buono l’hanno fatto, tanto che siamo passati da indagini modello 44 contro ignoti a indagini a modello 21 con la prima incriminazione per Isabella Internò. Che continua a raccontarci un film completamente impossibile da un punto di vista logico, fisico, scientifico e adesso anche probatorio”.