Il processo per l’omicidio di Denis Bergamini, che vede alla sbarra Isabella Internò, si avvia ormai verso la conclusione. C’era molta attesa per la testimonianza di Dino Pippo Internò, cugino dell’imputata, chiamato in causa più volte nel corso del procedimento. Il momento-clou dell’udienza di oggi si è registrato quando il teste ha finito per confermare la drammatica testimonianza di Tiziana Rota – moglie del compagno di squadra di Bergamini, Maurizio Lucchetti -, che incontrò Isabella Internò a Rende pochi giorni prima dell’omicidio “scortata” da due cugini e si sentì dire che doveva stare zitta perché se quei due soggetti avessero saputo che Denis l’aveva lasciata lo avrebbero ammazzato. Dino Pippo Internò ha confermato quelle parole, ha cercato di sminuirle con un debolissimo “sono cose che si dicono” (specie quando poi la “profezia” si avvera…). Tutto ciò ha riportato alla mente quanto era accaduto qualche mese fa quando Tiziana Rota – che ha sempre dichiarato di avere paura dei due cugini e che per questo non è mai voluta venire a Cosenza – aveva dato vita alla sua drammatica testimonianza in una udienza a porte chiuse.
Era il 20 maggio scorso quando in una saletta del commissariato di Crema si è svolta la 45^ udienza del processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini, nella quale era stata sentita – a porte chiuse – una teste fondamentale, Tiziana Rota, moglie di Maurizio Lucchetti, ex compagno di squadra del calciatore e amica dell’imputata Isabella Internò, 54 anni.
Tiziana Rota nel corso di questi lunghi anni ha testimoniato più volte in sede di indagini riferendo di un incontro in una pasticceria di Rende con Isabella Internò dieci giorni prima della morte di Denis, nel quale l’imputata le aveva detto con chiarezza che piuttosto che saperlo di un’altra donna avrebbe preferito la sua morte. Ed era accompagnata da due cugini, che in pratica le facevano da “guardia del corpo” e che non dovevano sapere che Denis l’aveva lasciata, altrimenti lo avrebbero ammazzato. Oggi abbiamo appreso che la teste Tiziana Rota aveva riconosciuto dalle fotografie che le sono state mostrate e che si riferivano al funerale, Dino Pippo Internò come uno di quei soggetti. I coniugi Lucchetti, poi, avevano anche ospitato la Internò nella loro casa di Salerno dopo una decina di giorni dalla morte di Bergamini.
Tiziana Rota aveva deposto con l’assistenza di una psichiatra per supportarla da un punto di vista psicologico e alla presenza della figlia. La donna ha rivelato più volte di avere paura perché è convinta di avere visto in faccia gli assassini di Denis Bergamini.
“E’ stata una testimonianza drammatica – aveva affermato al termine dell’udienza l’avvocato Fabio Anselmo – sui cui contenuti debbo mantenere il riserbo perché si trattava di una testimonianza protetta e videoregistrata, che è stata devastante per la difesa e per l’accusa di fondamentale importanza”.
“Non posso entrare – aveva continuato Anselmo – nel merito specifico dell’oggetto della testimonianza, posso dire che ha confermato in pieno le posizioni già rese al difensore Gallerani, al procuratore Facciolla e ai carabinieri nel corso degli anni aggiungendo particolari estremamente importanti e preziosi per la ricostruzione dei fatti”.
“Una testimonianza drammatica fortemente drammatica, intensa dal punto di vista emotivo, che ha confermato e riscontrato anche quanto già riferito da Donata Bergamini e confermato quanto già detto all’autorità giudiziaria fornendo ulteriori particolari di estrema importanza. La deposizione è durata un paio d’ore e a mio avviso è l’ultimo tassello che mancava per la ricostruzione dell’omicidio di Denis”.
Oggi attraverso la testimonianza di Dino Pippo Internò sono state riscontrate in maniera formidabile le dichiarazioni della teste Tiziana Rota. Ha ammesso che la cugina ha detto effettivamente queste parole a Tiziana Rota, anche se poi ha cercato di sminuirne il valore come contenuto, ma ha ammesso che queste parole sono state realmente dette da Isabella Internò a Tiziana Rota. E questo è un formidabile riscontro che, se mai ce ne fosse stato bisogno, dimostra la piena attendibilità della Rota, che tra l’altro non dice soltanto questo