Omicidio Bergamini. Anselmo: “Felice per Donata. La sentenza delinea un quadro inquietante della famiglia Internò e sarà molto difficile metterla in discussione”

L’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo, commenta nel suo insieme le motivazioni della sentenza che hanno portato alla condanna di Isabella Internò a 16 anni di carcere e alla trasmissione degli atti alla procura di Castrovillari per Roberto Internò, cugino dell’imputata, con la stessa ipotesi di reato: concorso in omicidio volontario pluriaggravato.

di Fabio Anselmo

502 pagine di sentenza che ricostruiscono in maniera certosina tutti gli elementi che portano univocamente alle responsabilità di Isabella Internò e delineano anche un quadro a dir poco inquietante di tutta la sua famiglia e dei suoi familiari.

Non nascondo la grande soddisfazione che posso provare in questo momento per il lavoro che abbiamo fatto, per avere fatto riaprire il caso dopo 28 anni e per avere dato un contributo – anche leggendo questa sentenza – all’accertamento della verità che ha portato finalmente a fare chiarezza sul fatto che Denis Bergamini non si è suicidato, non è morto per calcioscommesse, non è morto per droga, ma è morto perché è stato ucciso da Isabella Internò anche in un contesto familiare che – da quello che emerge – ribadisco essere tutt’altro che rassicurante.

Sono molto felice, se di felicità si può parlare, per Donata Bergamini, per i suoi figli, per tutti i suoi familiari che hanno dovuto aspettare tanto tempo per avere però una sentenza che – a mio avviso – sarà molto difficile mettere in discussione nei successivi gradi di giudizio.