Donata Bergamini, sorella di Denis, il calciatore del Cosenza ucciso 35 anni fa a Roseto Capo Spulico, ha rilasciato un’intervista al Tg3 dell’Emilia-Romagna nell’approssimarsi della sentenza del lungo processo per il suo omicidio, nel quale è imputata l’ex fidanzata Isabella Internò, 55 anni. La Corte d’Assise di Cosenza pronuncerà la sentenza il prossimo 1° ottobre dopo la requisitoria del pm Luca Primicerio, prevista per il 19 e il 20 settembre.
“Dalla sentenza mi aspetto una giustizia piena – ha detto Donata Bergamini -. Dopo 35 anni credo che non debba esistere altro che piena giustizia anche perché la verità si vedeva da subito. E’ una battaglia che abbiamo iniziato fin dalle prime ore successive all’omicidio, insieme a mio papà Domizio, con il quale ci eravamo divisi i compiti. Poi mio padre è deceduto e io sto ancora continuando a lottare. Avevo 28 anni quando ho iniziato questa battaglia: non si può essere trattati così dalla giustizia”.
“La cosa che mi dà più dolore – ha aggiunto Donata – è che chi doveva portare alla luce la verità e tutelare i nostri diritti non lo ha fatto. Io questa battaglia l’ho fatta per Denis, che non ha mai fatto nulla di male. Il suo mondo è sempre stato il calcio, amava la città di Cosenza e il 1989 era l’anno più bello della sua vita sia per l’aspetto professionale ma anche per la sua vita privata: si doveva sposare. Non esiste nel suo percorso un anno migliore. Il fatto di averlo infangato in modo così becero e lercio con una serie di depistaggi anche questi visibili da subito, mi ha dato ancora più forza per andare avanti: non potevo fare diversamente”.