di Donata Bergamini
Signor giornalista Marco Cribari,
credo sia venuto il momento di rendere pubblico quel che ritengo che tutti debbano sapere. Ho letto con tanta pazienza i suoi ‘resoconti’ giornalistici sull’andamento delle udienze e mi sono chiesta per quale motivo fossero così diversi da quelli di tanti altri suoi colleghi. Ciò a prescindere di quel che potevano raccontarmi i miei avvocati. Fabio Anselmo, con il quale lei pare tanto avercela, Alessandra Pisa, Silvia Galeone, entrambe sue fantastiche collaboratrici.
30 maggio 2017
Lei parla, in una delle tante conversazioni, con il signor Gianluca Tiesi, cognato della signora Internò.
Lei gli dice di essersi ripromesso ‘ di non chiamarlo più’ dopo avergli detto di averlo invece dovuto fare perché stava scrivendo ‘questa cosa’.
Mi chiedo come mai si fosse sentito in dovere di chiamare il cognato dell’indagata per avvisarlo di quello che stesse scrivendo. Boh?! Ma lei, signor cronista Cribari, glielo spiega, a Tiesi, il perché si fosse ripromesso di non chiamarlo più! “per evitare queste cose hai capito cioè INTERCETTAZIONI”.
Caspita signor Cribari, un giornalista indipendente ed obiettivo come lei che si premura di comunicare al cognato dell’indagata Internò questo suo travaglio interiore!
E poi proprio il cognato dell’indagata che lo ringrazia per il suo lavoro e lei si schernisce facendo riferimento alla ‘cortina fumogena’ che ‘fanno altri’. Altri chi? Suoi colleghi non certo bravi come lei oppure noi?
Lei ha a cuore la verità, giusto? Infatti è con questo spirito che condivide le risultanze delle sue investigazioni giornalistiche con il cognato dell’indagata ‘sulle paste’ che sarebbero state riferite a mio padre da Padovano riguardo una ben nota circostanza.
Che gentile!!
Si preoccupa con il signor Tiesi di chi possa essere identificato come tal Rocco Napoli.
Lei parla ‘del lavoro che ha fatto’ individuando ‘un sipario da parte loro perché sanno che parlandone male se ne parla e si attira la curiosità‘.
‘È questo’, dice. Loro chi? Sempre i suoi meschini colleghi oppure noi?
Il cognato dell’indagata, poi, la ringrazia per il suo lavoro!
E poi letteralmente la abbraccia.
Onore al suo merito signor Cribari.
Ma se lei era cosi convinto della propria obiettività e lucidità di analisi di queste drammatiche vicende, perché poi si pone il dubbio di quanto possa emergere ‘DALLA RIESUMAZIONE’ ?
Alla prossima telefonata signor Cribari, certa del fatto che qualcuno tenterà di tapparmi la bocca in nome della sacra dignità del “libero” giornalismo. Cioè solo e soltanto il suo.
Grazie per Denis