Omicidio Bergamini, Facciolla al podcast Rai: “In tanti sapevano, in pochi vogliono la verità”

Il 2024 ci ha portato la sentenza di primo grado del processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza ammazzato il 18 novembre 1989 e i cui assassini girano ancora a piede libero per la città.

Alla sbarra infatti c’era solo l’ex fidanzata Isabella Internò, certamente responsabile, condannata a 16 anni di reclusione, ma che copre ancora tutti coloro che l’hanno supportata nel progetto criminale. Nonostante l’omertà dei media di regime, l’esito di questo processo sta riscrivendo la storia di Cosenza perché questo omicidio è lo specchio della città e le istituzioni non possono tirarsene fuori. Noi ci stiamo preparando perché i media reciteranno un ruolo fondamentale dopo la sentenza.

Dal mese di maggio del 2023 è on line “Una morte da mediano”, il podcast su Denis Bergamini del giornalista emiliano Filippo Vendemmiati, prodotto dalla redazione Tgr Emilia-Romagna e dalla sede Rai di Bologna.

Sei puntate che raccontano la partita per la verità e la giustizia in corso da 35 anni di Denis Bergamini.

Da due anni e mezzo nel Tribunale di Cosenza si sta celebrando un processo per omicidio volontario pluriaggravato: unica imputata la ex fidanzata di Bergamini, Isabella Internò, 54 anni. Secondo l’ipotesi d’accusa avrebbe agito con rabbia e gelosia in collaborazione con alcuni suoi familiari, che non sono però stati identificati. Al momento…  Decine di testimoni, intercettazioni e atti giudiziari inediti, depistaggi o negligenze, colpi di scena e scenari suggestivi, dal calcio scommesse alla ‘ndrangheta calabrese, fanno da filo conduttore ad un racconto incalzante e avvincente con al centro la battaglia di una famiglia che dal padre alla sorella e oggi anche i nipoti non ha mai accettato la verità ufficiale.  

1 puntata Cartellino rosso

“Il suicidio sulla statale”, incongruenze nelle prime indagini e nelle versioni dei testimoni. La famiglia e i colleghi del calciatore non credono al suicidio. Le loro testimonianze. I primi dubbi sollecitati dalla stampa e dalla tv. La mancata autopsia.

2 puntata Una gita al mare

Chi era Denis Bergamini? Profilo sportivo e umano, il suo rapporto con Isabella Internò. Il rifiuto al Parma. Le lettere tra i due fidanzati, l’interruzione di gravidanza e la separazione. La nuova fidanzata segreta che voleva sposare.

3 puntata Il caso è chiuso

I due processi per omicidio colposo che archiviano il caso come suicidio. Testimoni anonimi e nuove indagini che esplorano il mondo della droga e del calcio scommesse.  Le minacce alla famiglia. Cala un silenzio lungo 15 anni su tutta la storia.

4 puntata Cosenza c’è

Il padre Domizio non si arrende: non è stato un suicidio. Radio Zorro Rai di Oliviero Beha, Chi l´ha visto e il libro di Carlo Petrini “Il calciatore suicidato” riaccendono la luce.  La criminalità organizzata a Cosenza. Cosenza si sveglia: tifosi e gente comune a fianco della famiglia Bergamini.

5 puntata Il corpo parla

Indagini che si aprono e si archiviano di nuovo. Nuovi testimoni. La riesumazione del corpo e la certezza scientifica della morte per soffocamento. La fidanzata indagata per omicidio. Il trasferimento del magistrato titolare delle indagini.

6 puntata Il Processo

Ottobre 2021, inizia il processo alla ex fidanzata, unica imputata, rischia l’ergastolo. Secondo l’accusa omicidio volontario pluriaggravato in concorso con i familiari. Movente: rabbia e gelosia. La ricostruzione giudiziaria delle ore che precedono la morte.

Tanti gli interventi che il giornalista ha raccolto a Cosenza, dalle registrazioni di stralci delle udienze del processo alle testimonianze degli animatori dell’associazione Verità per Denis, ai cori dello stadio e ai ricordi dei giornalisti che si sono spesi per la verità.

Le ideali conclusioni di queste prime sei puntate, alle quali ne seguiranno altre sei alla fine del processo, che ormai è avviato verso la conclusione, sono state giustamente lasciate all’ex procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, il magistrato che ha portato fino al processo una vicenda che si trascinava da decenni.

“Il caso Bergamini scuote le coscienze e le fondamenta della giustizia. E’ una vicenda che ha scosso gli animi della Cosenza umile e più modesta perché certamente c’è gente che era a conoscenza di tante questioni e che s’è guardata bene non solo dal riferirle nel corso delle attività di indagine ma non ha mai neppure preso iniziative per aprire uno spiraglio in direzione della verità. La morte di Bergamini per certi aspetti segna un paradosso: perché tutti dicono di volere la verità, però in realtà sono pochi quelli che la vogliono la verità”.