Omicidio Bergamini, la cronistoria: il punto di svolta con la mobilitazione popolare del 2009

di Bruno Palermo

Fonte: Tuttosport 

COSENZA. Il più grande “cold case” dello sport italiano inizia il 18 novembre del 1989, quando Donato “Denis” Bergamini, il centrocampista di Argenta di Ferrara, in forze al Cosenza, viene trovato cadavere sulla Strada Statale 106 jonica nel comune di Roseto Capo Spulico. Il suo copro è riverso sulla strada a pochi centimetri dalle ruote di un camion, guidato da Raffaele Pisano. Insieme a Bergamini c’è la sua ex fidanzata, Isabella Internò. I due sono giunti in quel luogo a bordo della Maserati bianca del centrocampista. Secondo l’ex fidanzata, Bergamini si è “tuffato sotto il camion come si fa in piscina”. Per ex fidanzata, autista, inquirenti e militari il calciatore “si è suicidato”.
Il 20 novembre diecimila persone partecipano a Cosenza al funerale di Denis Bergamini che viene celebrato nella chiesa della Madonna di Loreto.
Il 4 gennaio del 1990 il prof. Francesco Maria Avato, incaricato dal Tribunale di Castrovillari, riesuma il corpo di Donato Bergamini per eseguire l’autopsia.
Tra il 1990 e il 1993 il camionista di Rosarno, Raffaele Pisano, viene assolto in due gradi di giudizio dall’accusa di omicidio colposo. Non si parla più o poco del caso Bergamini per due decenni.

Il punto di svolta è il 27 dicembre del 2009. A Cosenza piove e fa freddo, ma nonostante questo, davanti al Tribunale ci sono centinaia di persone. Ci sono anche Donata e Domizio Bergamini, sorella e papà di Denis. Sono i tifosi del Cosenza che contribuiscono a cambiare questa storia.

A giugno del 2011, sulla scorta di un corposo memoriale presentato dall’allora legale della famiglia Bergamini, Eugenio Gallerani, la Procura di Castrovillari dopo 22 anni riapre le indagini, l’ipotesi di reato è omicidio. All’inizio nessun nome nel registro degli indagati, poi vengono iscritti Raffaele Pisano e Isabella Internò.
Alla fine del 2015 il gip di Castrovillari accoglie la richiesta di archiviazione del procuratore Francesco Giacomantonio, lo stesso che aveva riaperto l’indagine. Bergamini si è suicidato.
Nel febbraio del 2017, l’avvocato Fabio Anselmo, intanto diventato legale dei Bergamini, propone al Procuratore di Castrovillari, una serie di accertamenti scientifici, sulla base dei quali il Procuratore Eugenio Facciolla chiede e ottiene la riapertura delle indagini.

A luglio del 2017 il corpo di Denis viene nuovamente riesumato, il Procuratore Facciolla disse: “Intatto, sembrava che ci stesse aspettando”. Dopo gli accertamenti con la glicoforina, gli scienziati stabiliscono che Bergamini è morto strangolato o soffocato e posto sull’asfalto già cadavere.
Il 20 settembre del 2021, il gip del Tribunale di Castrovillari, manda a processo Isabella Internò, l’accusa è concorso in omicidio volontario pluriaggravato.
Il 25 ottobre del 2021 la prima udienza, poi altre sessanta.
Il 19 e 20 settembre ci sarà la requisitoria del pm Primicerio. Il 23 e 24 parleranno le parti civili, il 26 e 30 settembre la parola alle difese di Isabella Internò. Il 1° ottobre la sentenza di primo grado.