«Non ci risulta che sia stato il gesto di uno squilibrato, nè che avesse un rapporto burrascoso con i genitori. Non pare ci fossero liti frequenti in famiglia, al momento le indagini sono in corso e non escludiamo nessuna pista».
Le parole del pm Valentina Draetta sull’omicidio di Filomena Silvestri, 65 anni, originaria di Amendolara, uccisa ieri dal figlio al culmine di una violenta lite finita a coltellate cristallizzano il quadro delle indagini ad un giorno dall’accaduto. Dopo le perizie psichiatriche che ieri hanno interessato Paolo Emilio Sisci, 32 anni e figlio della donna, accusato di matricidio, e che hanno escluso «la presenza di particolari patologie» come hanno dichiarato a fine serata gli uomini del Comando Compagnia dei Carabinieri che seguono le indagini, tutto resta avvolto dal mistero. Cosa abbia animato con tanta violenza la mano del giovane ancora non è chiaro e sono in questo versante che ora si concentreranno le indagini degli inquirenti per fare piena luce sulla dinamica dei fatti.
Il giovane, che in passato aveva svolto un anno di servizio civile presso l’associazione “Non più soli” di Castrovillari, è descritto come un giovane riservato e taciturno ma di sicuro una persona perbene, come del resto la famiglia, conosciuta e stimata in città. Ma qualcosa deve essere scattato nella mente del trentaduenne che di primo mattino ha brandito un coltello da cucina infierendo sul corpo della madre con decine di fendenti che l’hanno lasciata senza vita nel salotto di casa, riversa in una pozza di sangue. E’ così che l’hanno trovata gli uomini dell’Arma quando sono arrivati in via Reginaldo Pellegrini, al quarto piano del palazzo blu “Senatore” dove la famiglia abita.
Una famiglia perbene, senza problemi: lui, Alberto Sisci, padre del giovane, ex dipendente dell’Agenzia delle Entrate; la moglie ex segretario comunale in pensione. Lavoratori e stimati professionisti finiti nel vortice di una vicenda omicida che ha lasciato sgomenti i vicini di casa e tutti i conoscenti e la città. Sono stati i vicini di casa a chiamare le forze dell’ordine quando hanno sentito le urla provenire dall’appartamento al civico numero 6. Ma quando gli uomini dei Carabinieri sono giunti sul posto la mattanza era già stata compiuta e per la donna non c’era nulla da fare. Troppe le ferite inferte, si parla di oltre venti coltellate, su tutto il corpo. Ma sarà l’esame autoptico a stabilire con precisione il numero dei colpi ricevuti con l’arma da taglio che ha messo fine alla sua vita. La salma ora a disposizione dell’autorità giudiziaria si trova presso l’obitorio del cimitero di Castrovillari. Il figlio sorvegliato speciale in una cella di reclusione della casa circondariale. Verrà ascoltato dagli inquirenti per capire cosa abbia generato quella furia omicida che ha portato alla morte della madre, per ora c’è solo il silenzio dentro il quale si è rinchiuso dopo l’uccisione e che amplifica la ricerca del “perchè”. Fonte: Abm Report